Sandrine e Sara, giovani e ultraindipendenti


Un poliziotto roso dal senso di colpa per aver ucciso una giovane donna innocente durante una sparatoria con i rapinatori di una banca s’innamora di una ragazza misteriosa e volubile che nasconde un segreto. Sono i protagonisti di Sandrine nella pioggia, il film di Tonino Zangardi (Allulodrom) che arriva in sala con notevole ritardo – è del 2008 – col metodo del road show, una sorta di tournée teatrale in cui sarà accompagnato dal regista e da alcuni attori. Lo stesso percorso lo seguirà Maledimiele di Marco Pozzi, drammatica vicenda di un’adolescente anoressica. “Faremo 30 tappe e con noi ci saranno anche un nutrizionista e uno psicologo, ma andremo anche nelle scuole grazie a un progetto dell’Agiscuola”, racconta il regista.

 

Entrambi i film sono ultraindipendenti: Sandrine è stato finanziato da un imprenditore di Piacenza, Pier Luigi Corvi Mora, non ha avuto il fondo di garanzia ma solo l’interesse culturale nazionale; Maledimiele è prodotto dalla milanese 3per e ha il sostegno del MiBAC come progetto speciale oltre che il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Entrambi i film hanno una protagonista molto giovane: per Maledimiele è Benedetta Gargari, premiata al Festival di Annecy, che si è calata nella morbosa ricerca di perfezione di Sara, una quindicenne che nasconde a tutti la sua abitudine di gettare il cibo nella spazzatura. “Sono stata seguita da uno psicologo, ho perso qualche chilo per il ruolo, ma mantenendo un distacco dal personaggio, per poter reggere un impegno così grande e stare lontana dalla malattia. Con l’aiuto di Marco Pozzi e di altre persone non ne sono stata influenzata e, anzi, l’ho odiata”, racconta la giovanissima interprete alla sua prima esperienza. La sua è quasi una storia d’amore (del resto la prima fase dell’anoressia è definita proprio “luna di miele”, un corteggiamento con la morte), come quella della prostituta Sandrine, che finisce per amare il poliziotto che all’inizio aveva sedotto solo per vendicarsi. Sandrine è la francese Sara Forestier, a 26 anni ha già vinto due César, come miglior rivelazione per La schivata nel 2004 e come miglior attrice per Le nom des gens sei anni dopo. Per Zangardi lei è l’incarnazione di un femminile che stordisce, che usa il colore rosso come trappola sessuale. “Sono partito dall’immagine di un uomo e di una ragazza sull’altalena in una giornata ventosa per realizzare un film sul rapporto uomo-donna, quella passione che cerchiamo di razionalizzare, ma non riusciamo a capire. Sandrine è voracità e paura”. Tanto da innescare un cupio dissolvi in cui Leonardo si lascia andare, nonostante abbia una relazione solida con Giuliana (Goya Toledo). Per Adriano Giannini, che lo interpreta: “Questa passione nasce da un senso di colpa e da un lutto, il rapporto tra queste due persone ha una sorta di perversione emotiva e sentimentale”. I paesaggi di Mantova accentuano le ambizioni e i rimandi al cinema di Antonioni. “Sono affascinato dal Po e sono un estimatore del cinema di Antonioni e di quelle atmosfere. Di Mantova, poco raccontata dal cinema, mi piaceva il contrasto tra la città antica e la parte industriale che ormai è morta ma di cui restano le architetture e i profili delle raffinerie”.

 

Gianmarco Tognazzi è tra gli interpreti di Maledimiele nel ruolo del padre della giovane anoressica, un oculista incapace di mettere a fuoco il grave disagio della figlia. “Ho accettato il ruolo per l’amicizia che mi lega a Marco, con cui da anni volevo lavorare, ma anche per il tema importante e mi chiedo perché film su argomenti di interesse sociale così rilevante sono caratterizzati da un disinteresse distributivo?”. L’anoressia è una malattia sociale, insieme alla bulimia è addirittura la prima causa di morte negli adolescenti in Occidente, più delle stragi del sabato sera. “Eppure se ne parla pochissimo, è un tabù e l’approccio dei media è voyeuristico”, dice ancora il regista, che ha indagato la visione del mondo della giovane malata, figlia della buona borghesia milanese, attraverso un serio percorso di approfondimento, usando anche il web con la sceneggiatrice Paola Rota. La malattia si affaccia anche nel thriller Sandrine nella pioggia, nonostante la scelta evidente di fare un film genere. Monica Guerritore è la madre della protagonista, ricoverata in una clinica per anziani e malati di mente, forse colpita da Alzheimer. “Queste persone se ne vanno dalla vita, interrompono i rapporti col mondo”, dice la brava attrice, che è affiancata da Alessandro Haber nel ruolo di un altro ricoverato innamorato di lei.

Cristiana Paternò
17 Aprile 2012

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