Quartetto d’italiani al Lido: Bellocchio, Messina, Guadagnino e Gaudino

Confermate le voci di un’abbondante presenza italiana a Venezia 72. Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue, Luca Guadagnino con A bigger splash, Piero Messina con L’attesa e Giuseppe M. Gaudino co


Confermate le voci di un’abbondante presenza italiana a Venezia 72. Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue, Luca Guadagnino con A bigger splash, Piero Messina con L’attesa e Giuseppe M. Gaudino con Per amor vostro sono in Concorso.
Ma anche nelle altre sezioni l’Italia si fa sentire parecchio, a partire dal Fuori concorso con Non essere cattivo, ultimo film del recentemente scomparso Claudio Caligari, con il docu di Gianfranco Pannone L’esercito più piccolo del mondo, e Franco Maresco con Gli uomini di questa città io non li conosco.
In Orizzonti gareggiano Pecore in erba di Alberto Caviglia, Italian Gangsters di Renato De Maria; in Venezia Classici-Documentari sul Cinema Alfredo Bini, ospite inatteso di Simone Isola, Dietro gli occhiali bianchi di Valerio Ruiz. Italia anche in Blanka di Kokhi Hasei, in Biennale College, prodotto da Flaminio Zedra.


In sangue del mio sangue Bellocchio ha riunito attori con i quali ha già condiviso altri film, in particolare: Roberto Herlitzka, il figlio Pier Giorgio, Alba Rohrwacher, Toni Bertorelli, Filippo Timi. “Il film nasce dalla scoperta casuale delle antiche prigioni di Bobbio e mi ha ispirato la storia di Benedetta, una monaca murata viva nella prigione convento di Santa Chiara, a Bobbio – spiega Bellocchio – Mi parve che questa storia dissepolta da un passato così remoto meritasse un ritorno al presente dell’Italia d’oggi”.

Cast internazionale – Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Tilda Swinton e Matthias Schoenaerts – per A Bigger Splash, rifacimento di La piscine di Jacques Deray realizzato da Luca Guadagnino: “ Il film mi parlava di desiderio, di quattro persone chiuse in una stanza mentale che è la villa in cui si svolge l’azione. Di temi che mi attraggono: la rinuncia, il rifiuto, la violenza nei rapporti tra le persone”.
Juliette Binoche e Lou De Laage sono le interpreti de L’attesa dell’esordiente Piero Messina, in passato assistente alla regia di Sorrentino per This must be the place e La grande bellezza. “Attendere una persona è un atto di fede. Anna e Jeanne, isolate in una villa dell’entroterra siciliano, aspettano l’arrivo di Giuseppe, figlio della prima, fidanzato della seconda – spiega l’autore – E la loro attesa diventa anche un atto di amore e di volontà”.

Valeria Golino è la protagonista di Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, che a distanza di 17 anni torna a un film di finzione, girato tutto in banco e nero fra Napoli e Pozzuoli. “Ho sempre visto Napoli come una metropoli che si sviluppa su due livelli: uno sotterraneo, pieno di catacombe, cimiteri, ipogei, un altro sopra il livello del mare, agitato da rara vitalità. Tra questi due mondi, combattuta tra forze contrapposte – spiega Gaudino – il mio personaggio. Anna, donna fragile e forte, si trova a dover rivoluzionare la propria vita. Negli anni ha accettato, per amore degli altri, talmente tante cose che la sua vera natura si è ‘appannata’, fino a smarrirsi”.
In Non essere cattivo dello scomparso Claudio Caligari, Luca Marinelli e Alessandro Borghi sono, nella Ostia degli anni ’90, i due “fratelli di vita”, un’esistenza in simbiosi fatta di eccessi: discoteche, auto potenti, droghe sintetiche e spaccio di cocaina.

La vita e l’opera del drammaturgo, attore e regista teatrale Franco Scaldati (1943-2013) sono al centro di del film documentario di Franco Maresco Gli uomini di questa città io non li conosco. Il percorso artistico di Scaldati è stato sinonimo di radicalità e impegno nel farsi portatore di un teatro non tradizionale, una voce forte contro l’ipocrisia del potere.
L’esercito più piccolo del mondo è quello della Guardia Svizzera al tempo di Papa Francesco il cui ‘dietro le quinte’ ci viene mostrato da Gianfranco Pannone, grazie alla testimonianza di due giovani reclute provenienti dalla Svizzera più profonda.
Pecore in erba, opera prima di Alberto Caviglia, è una commedia surreale tutta ambientata a Trastevere, un film sul quartiere romano, sulle sue strade e gli abitanti che lo animano.

Dietro gli occhiali bianchi di Valerio Ruiz è un ritratto musicale dedicato alla regista Lina Wertmüller. Un viaggio nei luoghi significativi della sua vicenda artistica e umana: la casa romana a Piazza del Popolo; i paesi tra Puglia e Basilicata dove ambientò il suo primo film, I basilischi; la Palazzina, antica casa di campagna del marito Enrico Job; la spiaggia in Sardegna del famoso Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.
Per Italian Gangsters di Renato De Maria e Alfredo Bini, ospite inatteso di Simone Isola, leggi l’articolo.
Blanka, esordio del giapponese Kohki Hasei prodotto da Flaminio Zadra e presentato a Biennale College, è la storia di una giovane che vive di piccoli furti ed espedienti per le strade di Manila. Il suo sogno è di risparmiare una somma di denaro sufficiente per “comprarsi” una mamma. Ma la vita prende una piega inaspettata il giorno che incontra un talentuoso musicista girovago e non vedente.

Da segnalare infine Al centro del cinema – proiettato nella ‘sezione’ Il cinema in giardino – che narra gli 80 anni del Centro sperimentale attraverso l’uso di materiali di repertorio degli Archivi della Cineteca nazionale e dell’Archivio Luce e grazie alle testimonianze di quanti l’hanno frequentato. Con la supervisione di Gianni Amelio e Roberto Perpignani, il film è realizzato da allievi del CSC.

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