Maurizio Ponzi: “Il mio Pasolini”

Regista e critico cinematografico, Maurizio Ponzi ha inaugurato alla 52ma Mostra di Pesaro la sezione "Critofilm", con la proiezione in Piazza del Popolo del suo documentario su Pasolini


PESARO – Regista (anche per Francesco Nuti) e critico cinematografico, Maurizio Ponzi ha in qualche modo inaugurato alla 52ma Mostra di Pesaro la sezione Critofilm, con la proiezione in Piazza del Popolo del suo documentario Il cinema di Pasolini (appunti per un critofilm). Il film nasce a metà degli anni ’60, quando il giovane Ponzi, dopo aver interrotto gli studi di Economia e commercio all’Università di Roma e lasciato l’impiego alla Olivetti, iniziò a collaborare ad alcune riviste cinematografiche, tra cui “Filmcritica”, “Cinemasessanta” e i “Cahiers du cinéma”, entrando a far parte del comitato di redazione di “Cinema & Film”, e divenne assistente di Pier Paolo Pasolini per l’episodio Il fiore di carta (in Amore e rabbia). Era il 1966 e proprio allora decise di dedicare quello che possiamo definire il primo critofilm italiano – oggetto della nuova sezione sul cinema che pensa il cinema curata da Adriano Aprà – a Pasolini. “La nostra è stata un’avventura produttiva rocambolesca – ha raccontato il regista – negli anni ’60, secondo una direttiva ministeriale, ogni spezzone visivo che veniva inserito all’interno di un cortometraggio, non doveva superare più dell’8% del film. Noi, però, superammo il limite consentito e il produttore dovette ripresentare la pratica al ministero, cambiando il titolo”.

Il cinema di Pasolini è un vero e proprio saggio di critica cinematografica, realizzato con gli stessi stilemi pasoliniani. Un’analisi filmica che viene portata a compimento attraverso il mezzo cinematografico anziché con la parola scritta. Ponzi è infatti autore di quattro film saggio (anche su Rossellini e Visconti) ciascuno dei quali girato con lo stile del regista che viene analizzato. 

Nel ricordare gli anni “in cui i cortometraggi venivano proiettati nelle sale cinematografiche prima dei lungometraggi, pratica che è venuta malauguratamente a decadere”, Ponzi conferma l’ufficializzazione del genere, coronata quest’anno a Cannes con la vittoria di Cinema Novo di Eryk Rocha, come Miglior Documentario. 

Cr. P.
04 Luglio 2016

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