Miriam Leone: “Pif, un poeta”

La vedremo presto nei panni di Flora, promessa sposa ad un mafioso siciliano, nel secondo lungometraggio di Pif In guerra per amore. Miriam Leone, reduce da un anno ricco di soddisfazioni cinematograf


GIFFONI VALLE PIANA – La vedremo presto nei panni di Flora, promessa sposa ad un mafioso siciliano nel secondo lungometraggio di PifIn guerra per amore. Nella speranza di ottenere la sua mano, il protagonista Arturo, interpretato dallo stesso Pif, partirà per la guerra arruolandosi nell’esercito americano. Miriam Leone, reduce da un anno ricco di soddisfazioni cinematografiche e televisive, svela alcuni aspetti inediti del film che vedremo nelle sale dal prossimo 27 ottobre. “È stata la mia prima esperienza con un regista che è al tempo stesso l’attore protagonista del film. Mi sono stupita a scoprire che dopo ogni ciak sul set si fermava tutto perché il regista doveva andare a rivedere il girato. Un vero esercizio di concentrazione per noi interpreti”. Girato in parte a Cinecittà, il film racconta lo sbarco degli alleati in Sicilia nel luglio del ’43, un evento di cui non si sa molto, avvenuto un anno prima dello sbarco in Normandia. A partire da questo si indaga l’origine dell’ascesa della mafia avvenuta proprio in quegli anni. “Sono molto felice di aver lavorato con Pif perché lo ritengo un uomo intelligente e insieme un poeta, capace di raccontare la realtà, anche quella più cruda, con grande sensibilità e leggerezza”. 

L’attrice, che non ha nascosto l’emozione davanti ai giovani giurati del festival che le hanno attribuito il Giffoni Experience Award, ha parlato senza remore anche dei suoi tanti ruoli televisivi. “La televisione mi ha regalato la durezza della gavetta, ma anche due dei ruoli più belli che abbia finora interpretato”. Si tratta della poliziotta Valeria Ferro di Non uccidere e della della soubrette con pochi scrupoli Veronica Castello, una dei protagonisti della serie Sky 1992 il cui sequel, 1993, è già in lavorazione. “La lunga serialità permette di approfondire i personaggi, farli sviluppare a fondo ed esplorarne tutte le sfaccettature. Ed è questo l’aspetto che più mi piace”. Interrogata sul personaggio di Veronica Castello (1992), criticato in rete per alcune scene hot ritenute simbolo di mercificazione del sesso e del corpo femminile, l’attrice ha ribattuto: “Un attore non giudica mai il proprio personaggio. La bellezza di questo mestiere è che insegna a mettersi nei panni degli altri. Chi vende se stesso è chiaro che non si ama, è sintomo di una grande infelicità. Ma io ho amato il personaggio di Veronica proprio per le sue debolezze, e nell’interpretare quei momenti di intimità ostentatamente messi in scena, l’ho fatto senza malizia, perchè so che il corpo è uno strumento del mio lavoro. La malizia, semmai, è nello sguardo di chi giudica”. 

Presto Miriam Leone tornerà anche sul set della serie Rai Non uccidere 2, che l’ha vista al fianco di Monica Guerritore:”Dalle grandi come lei si può solo imparare. E’ stata un valore aggiunto per la serie perchè ha portato il calore mediterraneo di una madre passionale in una produzione dai toni scandinavi”. 

 

19 Luglio 2016

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