Valparaiso a Locarno

Il cortometraggio di Carlo Sironi, che segue la storia di una donna rinchiusa in un Cie che rimane incinta, è stato selezionato nella sezione Pardi di domani


Valparaiso di Carlo Sironi sarà presentato al 69° Locarno Film Festival nella sezione Pardi di domani riservata ai cortometraggi. Il film, prodotto da Giovanni Pompili per Kino Produzioni e Dodo Fiori per DNA Cinematografica segue la storia di Rocio, che rimane incinta mentre è ospite di un centro di identificazione ed espulsione per migranti a Roma. La donna non vuole rivelare il nome del padre del bambino o spiegare le circostanze della sua gravidanza. Ottiene comunque un permesso di soggiorno temporaneo e si ritrova quindi libera anche se deve fare i conti con una gravidanza indesiderata.

“I centri di identificazione ed espulsione sono dei luoghi di controllo e segregazione in cui la libertà viene sistematicamente negata. Un’immigrata irregolare rimane incinta durante la sua prigionia e in virtù della sua gravidanza, ottiene un permesso di soggiorno e un lavoro, un’apparente libertà. A volte il libero arbitrio e la possibilità di scelta concedono solo una libertà illusoria. La negazione di un legame può rafforzarlo ancora di più, invece di cancellarlo. Con Valparaiso volevo mostrare le contraddizioni nella vita di Rocio tra l’assenza di libertà del centro di identificazione e la presunta libertà della vita fuori legata però a una gravidanza non voluta”, spiega il regista Carlo Sironi.

Sironi, dopo gli studi di fotografia, è stato assistente operatore e aiuto regista. Il suo primo cortometraggio, Sofia, era in concorso al 28° Torino Film Festival. Nel 2010 il documentario Il filo di Arianna è stato presentato al Festival Arcipelago. Il corto Cargo è stato in concorso alla 69ma Mostra di Venezia e ha vinto il Festival Du Court Metrage Mediterraneen di Tangeri. Nel 2013 è stato selezionato al Berlinale Talent Campus. Attualmente sta sviluppando il suo primo lungometraggio, prodotto da Kino Produzioni e intitolato Sole, ha ottenuto il sostegno del Berlinale Talents, di Eave Training Producers Network, del Mibact, del CNC e di IDM Film Fund.

Cr. P.
27 Luglio 2016

Locarno 2016

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Pardo d’oro a Godless

Si è conclusa l’edizione numero 69 del festival di Locarno. Pardo d’oro al bulgaro Godless, che vince anche il premio per la miglior interpretazione femminile, grazie all’attrice Irena Ivanova. Il Pardo per la migliore regìa lo guadagna invece Joao Pedro Rodrigues con O ornitòlogo, pellicola attesissima a Locarno, che conferma la vocazione onirica del regista portoghese. Premi speciali a Scarred Hearts, del rumeno Radu Jude e Mister Universo, di Tizza Covi e Rainer Frimmel.

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Ken Loach, la lotta continua

Il festival di Locarno chiude la sua edizione numero 69 incontrando uno degli ospiti più attesi. Il regista che da sempre è attento alle tematiche sociali ha presentato al pubblico festivaliero la sua ultima fatica, vincitrice della Palma d’oro a Cannes, I, Daniel Blake. Accompagnato dall’attore protagonista Dave Johns, ha raccontato quanto sia ancora importante credere in un cinema che aiuti la gente ad avere fiducia nel futuro e a lottare per un una società più giusta: “O si lotta o si va alla canna del gas. Per lottare però ci vuole speranza e spesso questa è narcotizzata, ridotta ai minimi termini dal potere, che manipola l’informazione per controllarci, farci credere che nulla cambierà. Ci vuole coscienza di classe e non solo individuale. E in questo i film possono molto. ‘Agitare, educare, organizzare’, dicevano tanti anni fa nei sindacati. Ecco, credo che le prime due cose si possano fare attraverso il grande schermo. La terza azione però appartiene all’individuo, alle sue scelte”.

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“La natura delle cose” ai confini dell’umano

La malattia come missione per esplorare i limiti dell’umano: è questo concetto a guidare il viaggio cinematografico nel 'fine vita' compiuto da Laura Viezzoli con La natura delle cose, opera prima selezionata fuori concorso al festival di Locarno 2016. Attraverso l’esperienza di Angelo Santagostino, immobilizzato dalla Sla e in comunicazione con il resto del mondo solo grazie al suo pc, il documentario affronta le delicate questioni dell’eutanasia e del rifiuto dell'accanimento terapeutico. Il racconto dell’inesorabile progredire della malattia, che allontana poco a poco Angelo dalla vita e dalla sua capacità di relazionarsi con gli altri è affidata alle impressioni e ai ricordi dello stesso protagonista (a dargli la voce è l’attore Roberto Citran), ma anche ad un ricco repertorio di immagini relative alla vita degli astronauti e alle loro imprese spaziali. In questo continuo confronto Angelo Santagostino non è il malato di cui avere pietà, ma un esploratore alla scoperta dell’estremo, del “vivibile” e dell’“invivibile” umano, che come un astronauta sospeso nello spazio galleggia in un corpo non più suo lontano dalla vita terrena.

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“Mister Universo” e “The Challenge”: due viaggi tra passato e presente

Batte bandiera austriaca, anche se parla italiano, Mister Universo, l’ultimo film della coppia Tizza Covi - Rainer Frimmel, in concorso al festival di Locarno. Attraverso il viaggio di due artisti circensi, la pellicola, volutamente in bilico tra realtà e finzione, ricostruisce il passato di un mondo destinato a finire, quello del circo appunto, nel quale i due giovani non si riconoscono più. In competizione nella sezione cineasti del presente è invece The Challenge, documentario in cui l ’artista visivo Yuri Ancarani scopre il Qatar raccontando una delle tradizioni più radicate nel paese: la caccia del falcone.


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