Premio Soundtrack Stars a Gabriele Muccino

"La musica riesce a sintetizzare in pochi secondi quello che le immagini e le parole hanno bisogno di più tempo per poter dire", così Gabriele Muccino nel ritirare il Premio Soundtrack Stars


VENEZIA – “La musica riesce a sintetizzare in pochi secondi quello che le immagini e le parole hanno bisogno di più tempo per poter dire”, così Gabriele Muccino ha spiegato il suo amore per la colonna sonora e le canzoni ritirando all’Italian Paviolion presso l’Hotel Excelsior il Premio speciale Soundtrack Stars Award 2016. Una scelta che tende a sottolineare il rapporto speciale del regista romano proprio con la musica. “Muccino ha promosso in tutti i suoi film una costante ricerca di nuove sonorità – si legge nella motivazione della giuria – sempre in stretta collaborazione con autori particolarmente sensibili all’importanza della musica per il cinema: Paolo Buonvino, Andrea Guerra, poi Lorenzo Jovanotti con cui è evidente, in L’estate addosso, che ha appena debuttato alla Mostra di Venezia, una particolare sintonia, dalla scelta delle collaborazioni artistiche all’effetto sul pubblico, anche attraverso un solo brano già diventato, come spesso accade nel suo cinema, un leitmotiv di successo”.

La giuria di questa edizione 2016 del premio, la quinta, è presieduta da Gianni Canova, direttore della rivista 8½, e composta, con Laura Delli Colli a nome del SNGCI, da Cristiana Paternò (8½ e Cinecittà News), Marina Sanna (Rivista del Cinematografo/Ente dello Spettacolo) e dalla ‘squadra’ autorevolissima di Hollywood Party (RadioTre) di cui fanno parte a Venezia quest’anno Steve Della Casa, Enrico Magrelli, Alessandro Boschi, Alberto Crespi e Miriam Mauti.

Soundtrack Stars Award è un premio collaterale della Mostra dedicato alla musica per il cinema ed è nato da un’idea dell’Agenzia Free Event, molto attiva nel mondo della musica, condiviso dal 2013 da Luce Cinecittà, capofila del sostegno istituzionale di MiBACT- DG Cinema, SIAE, SNGCI e segnala la migliore colonna sonora tra i film della selezione ufficiale. I giurati possono assegnare anche una menzione speciale. Inoltre assegnano un premio alla carriera destinato a un talento che esalti il valore della musica nel cinema, andato sino ad oggi a grandi musicisti e che da quest’anno vuole sottolineare anche il talento registico. I premiati delle passate edizioni sono stati Ennio Morricone, Ryuichi Sakamoto, Alexandre Desplat, Nicola Piovani

redazione
02 Settembre 2016

Venezia 73

Venezia 73

Microcinema distribuirà ‘The Woman who Left’

Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo

Venezia 73

Future Film Festival Digital Award 2016 a Arrival

Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti

Venezia 73

Barbera: “Liberami? E’ come l’Esorcista, ma senza effetti speciali”

Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"

Venezia 73

Liberami: allegoria del mondo moderno

Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"


Ultimi aggiornamenti