Future Film Festival Digital Award 2016 a Arrival

Il film di Denis Villeneuve scelto dalla giuria di critici. Una menzione speciale è invece andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti


VENEZIA – Per il diciottesimo anno consecutivo il Future Film Festival di Bologna partecipa alla Mostra del Cinema di Venezia con l’assegnazione del “Future Film Festival Digital Award”, premio collaterale riconosciuto dalla Biennale, assegnato al film presentato alla Mostra che utilizza al meglio le illimitate risorse dell’animazione e degli effetti speciali. La giuria del premio, composta da critici e giornalisti cinematografici (Titta Fiore, Il Mattino; Rocco Giurato, mondofilm.it; Giuseppina Manin, Il Corriere della Sera; Gabriele Niola, Wired; Cristiana Paternò, Cinecittà News; Roberto Silvestri, Hollywood Party; Boris Sollazzo, Giornalettismo, Lee Marshall, Internazionale) ha assegnato il Future Film Festival Digital Award 2016 a Arrival di Denis Villeneuve, “Per la maniera in cui il design ricercato e la voglia di trovare soluzioni visive inedite si fondono con il fotorealismo. Rendere credibile l’incredibile è ancora più difficile in un film che non si concede nulla di fantasioso ma cerca di tenere i piedi per terra mentre dialoga con gli alieni. In Arrival i VFX si sposano con la trama e figliano il sogno del cinema: scompaiono per lasciare posto ad un’impossibile realtà”.

Una menzione speciale è invece andata a Voyage of Time di Terrence Malick, perché “nessun documentario che voglia ricostruire l’origine della vita oggi può fare a meno dei VFX ma Malick sembra non conoscere nessun film prima dei suoi. Anche l’uso del digitale in lui è originale, e privo di referenti. Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, tutto il digitale è bellezza e poesia al pari dell’alito di vento che smuoverà le foglie nell’inquadratura successiva”.

Cr. P.
11 Settembre 2016

Venezia 73

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Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo

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Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"

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Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"

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Break Up – L’uomo dei cinque palloni vince Venezia Classici

Il film di Marco Ferreri con Marcello Mastroianni e Catherine Spaak è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Warner Bros., con il sostegno di Sordella e Nuovo Imaie. Realizzato tra il 1963 e il 1967 da Ferreri, Break Up - L’uomo dei cinque palloni venne ridotto a episodio del film collettivo Oggi, domani e dopodomani (con gli altri episodi firmati da Luciano Salce ed Eduardo De Filippo), prima della sua uscita in versione completa in Francia nel 1969


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