La tratta dei bambini in ‘All’improvviso Komir’

Presentato all’Italian film festival di Berlino nel 2015 e al “Concorso Rivelazioni" della Cineteca Italiana di Milano, esce in sala il film di Rocco Ricciardulli, con la partecipazione di Gaia Amaral


Presentato all’Italian film festival di Berlino nel 2015 e al “Concorso Rivelazioni” della Cineteca Italiana di Milano, arriva nelle sale italiane All’improvviso Komir, un film di Rocco Ricciardulli, con la partecipazione speciale di Gaia Amaral.
Il film narra di due micro criminali della periferia milanese, della loro inconsapevole e disperata ricerca di una via d’uscita. Sarà Komir, un bambino albanese comparso dal nulla, a ridare finalmente un senso alle loro esistenze. Gianni e Sandro verranno catturati dall’innocenza del piccolo Komir, si legheranno a lui, fino a diventarne inaspettatamente responsabili del suo destino.

La pellicola girata con pochissimi mezzi, grazie al sostegno logistico di alcuni comuni lucani e al contributo di partners privati, è patrocinata da Ai.Bi, Amici dei Bambini, un’organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie e che da 30 anni lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono.
E’ nato così un progetto che ha unito Noura Film, distributore del film, Ai.Bi. e UCI Cinemas, il circuito cinematografico che ospiterà da novembre le proiezioni su gran parte del territorio nazionale. Una collaborazione virtuosa che ha come obiettivo la sensibilizzazione attraverso la promozione di un film indipendente che, finalmente, grazie al supporto di UCI Cinemas trova spazio e visibilità.

Il film affronta con uno sguardo disincantato e a tratti duro il tema della tratta dei bambini. Un “film verità”, consigliato a un pubblico adulto, che mette a nudo una delle piaghe che attanagliano ancora la società: la “sparizione” dei minori, di quei bambini che arrivano sulle nostre coste via mare o via terra e di cui poi se ne perdono le tracce. Una realtà che non si può più ignorare dato il trend in crescita del fenomeno.
i bambini scappano da casa, vengono rapiti o sono sottratti da un genitore. Altri, fuggono da guerre, povertà e catastrofi naturali e una volta in Europa spariscono nel nulla. Se non accompagnati, rischiano di scomparire, vittime dello sfruttamento e della tratta o di subire abusi durante il loro viaggio. Un fenomeno nascosto e difficile da tracciare.

Secondo ultime stime (dati UNCHR), i minori vittime di schiavitù e grave sfruttamento nel mondo sarebbero un milione e 200 mila, e di questi uno su cinque è un bambino. Inoltre dal 1 gennaio 2016 ad oggi, ben il 15% di tutti i migranti arrivati in Italia è rappresentato da bambini e ragazzi che viaggiano soli. Questi dati seguono un trend globale, secondo cui il numero di minorenni soli all’interno dei flussi migratori è in costante aumento.
Gli ultimi dati disponibili stimano che circa la metà di tutti i rifugiati a livello mondiale siano minori, e che, nei paesi di destinazione, dal 4 al 15% dei richiedenti asilo siano minori non accompagnati. Secondo le stime dell’ISMU i minori che vengono raccolti in mare, mentre rischiano il naufragio, e trasferiti nelle nostre zone costiere, sono stati 16.800 in otto mesi.

A fronte di questa emergenza minori il sistema per accoglierli è inadeguato e lacunoso, tanto che ben 28 tra bambini e ragazzi al giorno si allontanano dai centri in cui sono ospitati e scompaiono. Nei primi sei mesi del 2016, quelli per i quali è stato segnalato l’allontanamento sono stati ben 5222. Sono minori di cui semplicemente si perdono le tracce, la maggior parte sono egiziani (23,2 per cento), somali (23,1 per cento) ed eritrei (21,1 per cento).
L’alternativa a farli vivere in una sorta di ghetti, ci sarebbe: l’affido familiare, una soluzione fortemente promossa e sostenuta da Ai.Bi. che può garantire al minore un ambiente consono alle sue esigenze. Una possibilità che però in Italia non trova ancora una regolamentazione.  

ssr
27 Ottobre 2016

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