Herbert Ballerina: come ‘Johnny Stecchino’

Esce il 17 novembre in 300 copie con Medusa Quel bravo ragazzo, esordio solista al cinema del comico che di solito fa da spalla di Maccio Capatonda


Esce il 17 novembre in 300 copie con Medusa Quel bravo ragazzo, esordio solista al cinema di Herbert Ballerina, al secolo Luigi Luciano, di solito spalla di Maccio Capatonda, che appare nella pellicola in un cameo. La regia è affidata a Enrico Lando, su soggetto dell’esordiente Ciro Zecca (e sceneggiatura poi sviluppata da Gianluca Ansanelli e Andrea Agnello assieme al regista e allo stesso Ballerina).

Divertente, ben scritto e con uno humour più convenzionale rispetto a quello surreale sfoggiato in compagnia del partner Maccio (si sorride tanto, si ride soprattutto in due-tre momenti clou, e alla fine ci si intenerisce pure) il film non punta a essere particolarmente originale, sfruttando il canovaccio del ‘candido’ inserito suo malgrado in una storia di mafia, come accadeva in Johnny Stecchino (pellicola più volte direttamente richiamata, senza paura di confronti). “Al film con Benigni ci abbiamo sicuramente pensato – dice il regista – ma anche a Buster Keaton e, perché no, a Edward mani di fobice. Herbert ha quel tipo di comicità”.

“E sicuramente – aggiunge Ballerina – volevamo fare una cosa diversa e più ‘di genere’ rispetto alla satira surreale che facciamo con Maccio. Ma sia chiaro, che mi metto, paura, non volevo prendere in giro nessuno. Meno che mai la mafia. Johnny Stecchino l’avrò visto 168 volte ma se mi fossi messo a paragone avrei solo fatto brutta figura. E poi mi piace il teatro napoletano, Eduardo, ma anche lì, sono solo cose che mi porto dietro, a cui aspiro”.

Nel cast ci sono anche Tony Sperandeo, Ninni Bruschetta, Daniela Virgilio ed Enrico Lo Verso, molti dei quali già coinvolti in altri film che parlano di malavita in maniera molto più seria. “Il candore di Herbert mi ha colpita tantissimo – dice Virgilio – mia cugina di due anni è già molto più smaliziata di lui. Chiaramente fa il personaggio ma è un po’ così anche dal vero, tanto che a volte non sai se scherza o dice davvero, ti mette spalle al muro. La sceneggiatura originale prevedeva che ci innamorassimo, l’idea mi piaceva, ma poi è stata scartata, hanno ritenuto che il protagonista fosse troppo scemo per stare con una come me. Io però, un po’, di lui mi sono innamorata davvero”. “Tanto nelle scene con le donne sono un disastro – commenta Ballerina – abbiamo scelto un finale semplice e onesto. Non si poteva fare un lieto fine forzato che accontenta tutti”.

“Interpreto uno sgherro costretto a eseguire gli ordini di questo idiota – dice Lo Verso – e mi sono divertito tantissimo, dalla fase di lettura della sceneggiatura fino all’interpretazione. Quando capita a me, di avere un capo che non stimo, solitamente faccio esattamente quello che dive. Se invece lo stimo mi metto a discutere, perché so che si può arrivare a una buona soluzione. Adoro l’idea che si possa ridere della mafia e mostrare la prospettiva inversa, ribaltando la situazione”. Commenta anche Capatonda, che è presente in conferenza: “Non ho preso parte alla scrittura, ho solo preso i soldi della mafia. Nel film, intendo, ma mi sento in colpa lo stesso e non so che dire. Il mio unico capo sono io e non ci vado mai d’accordo, litigo spesso con me stesso”.

Cameo anche per Ernesto Mahieux, Giampalo Morelli e lo spagnolo Jordi Mollà, star di fama internazionale.

Andrea Guglielmino
14 Novembre 2016

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