E’ morto all’età di 71 anni Gianni Da Campo. Insegnante di lettere e traduttore, fine conoscitore dell’opera di Georges Simenon, collezionista di memorabilia cinematografici, era nato a Venezia nel 1943. Fu regista di soli tre film molto particolari che affrontavano tematiche forti come la repressione delle istituzioni, dalla famiglia alla Chiesa, toccando aspetti delicati del costume. Due anni fa alla Mostra di Venezia il Luce contribuì alla sua riscoperta portando Pagine chiuse, piccolo capolavoro ritrovato che aveva vinto la Palma d’oro dell’opera prima alla Semaine di Cannes nel 1969, ma era rimasto praticamente inedito in Italia. Del resto l’autore era riuscito a terminarlo, dopo molte difficoltà produttive, solo grazie all’intervento di Valerio Zurlini. Il film trattava la vita di un ragazzo che finisce in un collegio dopo il divorzio dei genitori e fu a lungo ostracizzato appunto per il sapore anticlericale e la critica all’istituzione del matrimonio. In seguito Da Campo girò La ragazza di passaggio (1970), anticipatore di alcuni temi del femminismo, e soprattutto Il sapore del grano (1986), la sua opera più famosa (e considerata scabrosa), sull’infatuazione tra un alunno delle medie e il suo supplente. Girò anche un corto sul pittore Ottone Rosai.
Noto per le serie televisive L'ispettore Derrick e Un ciclone in convento
I funerali si svolgeranno lunedì 25 marzo alle 14,30 nel Cimitero acattolico della Piramide a Roma, nella mattinata, alle ore 11 il ricordo alla Casa del Cinema a Villa Borghese
Nel 2011 vinse il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale. L'autore aveva 86 anni
Aveva 88 anni. Tra gli altri suoi film Il pendolo, Sugar baby e Rosalie va a far la spesa