Karl Marx in chiave pop

Il regista haitiano Raoul Peck racconta il giovane Marx. In sala il 5 aprile distribuito da Wanted in collaborazione con Valmyn


BERLINO – Il regista haitiano Raoul Peck, conosciuto a livello internazionale per Lumumba, presentato alla Quinzaine di Cannes, e poi per I Am Not Your Negro, in corsa per l’Oscar come Miglior Documentario, porta nella sezione Berlinale Special The Young Karl Marx, co-produzione Francia, Germania e Belgio basata, come il titolo lascia presagire, sugli anni giovanili del filosofo ed economista tedesco padre del concetto moderno di comunismo assieme a Friedrich Engels. Il plot si sviluppa negli anni 1844-1848. In Germania, viene fortemente repressa un’opposizione intellettuale in pieno fermento. In Francia, gli operai del Faubourg Saint-Antoine si sono messi in marcia. Anche in Inghilterra il popolo è sceso in strada, la rivoluzione qui è industriale.

A 26 anni Karl Marx (August Diehl) porta la sua donna sulla strada dell’esilio. Arriva a Parigi dove incontra Friedrich Engels (Stefan Konarske), figlio di un grande industriale, che ha studiato le condizioni di lavoro del proletariato inglese. Questi due figli di buona famiglia, brillanti, insolenti e divertenti riusciranno a creare un movimento rivoluzionario unitario e a forgiare gli strumenti teorici propri a emancipare, oltre i confini europei, i popoli oppressi di tutto il mondo.

Certamente Peck sente molto vicine le tematiche di matrice politica, anche per la sua storia personale. Laureato in ingegneria, si diploma successivamente all’Accademia di Film e Televisione di Berlino. Trascorre alcuni anni della sua infanzia in Congo e rimane particolarmente legato al continente africano. Dal 1980 al 1985 lavora come fotografo e giornalista, oltre che come regista di alcuni cortometraggi. Per molti anni è rimasto in esilio volontario, lontano dalla dittatura instaurata nel suo paese; rientrato ad Haiti dopo la fine del regime, dal 1995 al 1997 svolge l’incarico di Ministro della cultura.

Peck ha dichiarato in un’intervista di “voler evitare la caricatura del vecchio rivoluzionario che tutti conosciamo, per concentrarsi sul romanzo di formazione di due intellettuali temerari che hanno avuto un impatto straordinario sulla storia del XX secolo”. Ci è riuscito in parte. Se da un lato certamente ci mostra elementi inaspettati – come i risvolti amorosi – dall’altro il film, a suo modo divertente, risulta piuttosto enfatico. Marx e Engels sono sviluppati come delle icone pop, quasi dei super-eroi, si potrebbe dire con licenza. L’apertura fa il recap del contesto storico come succede nei film di Star Wars e la chiusura è rock n’ roll con la pronuncia della celebre frase ‘Uno spettro si aggira per l’Europa’ dal ‘Manifesto del Partito Comunista’ e l’attacco di Like a Rolling Stone di Bob Dylan sui titoli di coda. In sala il 5 aprile distribuito da Wanted in collaborazione con Valmyn

Andrea Guglielmino
11 Febbraio 2017

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