Tra Olmi e l’America razzista

Tra le uscite di questa settimana il documentario sul cardinal Martini e Loving di Jeff Nichols, storia vera della coppia interrazziale che sfidò le leggi della Virginia


Sette film molto diversi tra loro escono questa settimana. Da non perdere vedete, sono uno di voi di Ermanno Olmi, titolo da scrivere tutto minuscolo per volontà del suo autore e del personaggio ovvero Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano e protagonista di una lunghissima e tormentata stagione della vita italiana, dal fascismo fino a tangentopoli e oltre. L’uomo di fede e di carità sociale che molti volevano papa, che scelse la via della contemplazione e della preghiera alla fine del suo percorso pubblico, ma di fatto aprì la via alla candidatura di Papa Francesco, rivive nei suoi scritti e nei suoi pensieri con la voce dello stesso Olmi che ha realizzato il film grazie al prezioso archivio dell’Istituto Luce (coproduttore insieme a Rai Cinema) e collaborando con Marco Garzonio, promotore del progetto. Distribuito in poche sale dopo la spettacolare anteprima al Duomo di Milano, il film è un gioiello che in qualche modo suggella e riassume lo sguardo sul cinema di tutto Olmi, affiancato come sempre, alla fotografia, dal figlio Fabio. Un capolavoro da applaudire ben oltre le convinzioni religiose.

La bella e la bestia
di Bill Condon con Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Emma Thompson, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Ian McKellen, Audra McDonald, Stanley Tucci. Nella provincia francese vive felice la giovane Belle col padre Maurice, stravagante figura di eccentrico artista. Quando Maurice scompare misteriosamente, la figlia si mette sulle sue tracce e approda al castello dove il cupo signorotto locale, noto come la Bestia, tiene prigioniero il genitore. Toccherà a Belle, che ne prende il posto, sciogliere il cuore della Bestia e riportare il sorriso nel villaggio. Fedele alla favola originale ma soprattutto all’animazione Disney del 1991, il regista confeziona due ore di intrattenimento suggestivo grazie al morphing del protagonista e all’entusiasmo contagioso di Emma Watson, contadinella in versione amazzone.

Un tirchio quasi perfetto di Fred Cavayè con Dany Boon, Laurence Arné, Noémie Schmidt. Erede diretto dell’Avaro di Molière, François è affetto dall’incurabile malattia dell’eccessiva parsimonia. Per lui ogni spesa è uno spreco intollerabile e un dolore da evitare con cura. Finché si innamora e, nello stesso giorno, si scopre padre di una vitalissima ragazzina. A quel punto la sua tirchieria comincerà a generare pericolosi equivoci. Dany Boon si conferma mattatore di un genere di commedia senza pensieri reconditi.

Loving di Jeff Nichols con Ruth Negga, Joel Edgerton, Marton Csokas, Michael Shannon. La storia vera della famiglia Loving (un nome fin troppo simbolico), un uomo bianco e una donna nera si amano perdutamente nella Virginia razzista del dopoguerra. Portati davanti al giudice per il reato di scandalo sociale, dopo che si sono sposati in un altro Stato, vengono condannati all’esilio perpetuo in cambio della sospensione della pena. Ma non si arrendono e decidono di citare il governo della Virginia: la sentenza farà epoca e cambierà il costume. Jeff Nichols con questo film civile e avvincente, era in concorso al Festival di Cannes.

Chi salverà le rose?
di Cesare Furesi con Carlo Delle Piane, Caterina Murino, Lando Buzzanca, Philippe Leroy. Opera prima delicata e romantica sull’amore omosessuale di una coppia avanti negli anni, che riporta al cinema Carlo Delle Piane e Lando Buzzanca. Delle Piane è un giocatore di poker professionista (il personaggio è ispirato a quello di Regalo di Natale di Pupi Avati), che per anni si è dedicato al compagno malato e ha sperperato tutto il patrimonio per curarlo.

John Wick 2 di Chad Stahelski, thriller collaudato con Keanu Reeves protagonista in mezzo a un cast di volti noti (tra cui Riccardo Scamarcio e Claudia Gerini, uno più cattivo dell’altra) che ha come maggior attrattiva lo scenario romano della nuova avventura del super sicario dal cuore d’oro e dalla pistola letale.

The Ring 3 di F. Javier Gutiérrez che aggiunge un nuovo mistero alle storie della videocassetta assassina (chi la vede muore entro sette giorni) ideando il segreto mortale di un film nel film e variando così lo spartito dell’originale giapponese già adattato a Hollywood da Gore Verbinsky.

A effetto domino
di e con Fabio Massa che sfrutta la sua popolarità televisiva per raccontare l’amicizia tra il trentenne Lorenzo e il piccolo africano Khalid che lo convince a viaggiare fino in Africa per far del bene. Ma proprio allora Lorenzo scopre di essere stato colpito da un pericoloso melanoma e la malattia lo cambierà nel profondo. 

Cr. P.
16 Marzo 2017

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