La Shoah vissuta da figli e nipoti di carnefici e vittime

Il 24 marzo al Teatro Brancaccio di Roma presentazione del documentario Alla ricerca delle radici del male di Piero D'Onofrio e Israel Cesare Moscati, prodotto da Clipper Media con Rai Cinema


Venerdì 24 marzo, alle ore 10:30 presso il Teatro Brancaccio di Roma viene presentato il documentario Alla ricerca delle radici del male di Israel Cesare Moscati, regia di Piero D’Onofrio e Israel Cesare Moscati, prodotto da Clipper Media con Rai Cinema.
Durante l’evento saranno consegnati i premi del concorso per le quattro categorie (arti figurative, musica, audiovisivo, letteratura) del progetto memoria per le scuole del Lazio “Il nostro passato appartiene al vostro futuro”. Il progetto, a cura di Clipper Media in collaborazione con RAI Cinema è rivolto a 1000 studenti appartenenti a 20 scuole della Regione Lazio e affronta il tema del periodo successivo alla Shoah: il dramma, il dolore e la vittimizzazione dei figli e nipoti della Shoah.

Gli studenti coinvolti sono quelli del triennio della Scuola Secondaria di Primo grado e del Biennio della scuola Secondaria di Secondo grado. Il documentario racconta storie di donne e di uomini della Shoah che hanno subìto il male più atroce, assoluto. Raccontate da figli e nipoti, vittime anch’essi del dolore. Accanto a loro, altre storie, apparentemente contrapposte. Quelle dei figli e nipoti dei carnefici, dei nazisti, che quelle donne e quegli uomini hanno massacrato. Sorprendentemente, ma forse no, si è di fronte ad un dolore altrettanto assoluto, provocato dalle colpe infami dei loro padri e nonni.
Un viaggio in alcuni dei luoghi in cui il male è avvenuto, luoghi simbolo della dolorosa memoria del Novecento: dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, al campo di concentramento di Plazow, alla pace del bosco di Niepolomice, in Polonia, tutti silenti testimoni del massacro.
Il “Binario 21” di Milano, da cui partiva il treno dei deportati e le Fosse Ardeatine a Roma, simbolo della Resistenza al nazi-fascismo.

“L’idea di dar vita a questo nuovo progetto – sottolinea Moscati – è nata dopo la conclusione dei miei due documentari precedenti, I figli della Shoah e Suona ancora. Questo mio nuovo documentario mescola il male con il bene, aprendo la mente a nuovi quesiti, a nuovi dubbi, attraverso una storia ricca di immagini, incontri, viaggi e testimonianze. Affrontare questo viaggio è stato come salire un monte, è stato come andare alla ricerca della radice del male. Con questo documentario ho affrontato tutti i fantasmi che hanno sempre ostacolato la mia vita esistenziale, sono riuscito a combatterli e superarli a viso aperto, uscendo da una proiezione progettuale di morte..”.

“La finalità del progetto – dichiarano gli organizzatori – poggia sul contributo progettuale, affinché il dolore possa trasformarsi in un progetto di vita, tentando di sensibilizzare sempre più le nuove generazioni sul tema dell’Olocausto e sul dolore umano transgenerazionale che esso ha comportato. Saranno quindi promossi i valori della solidarietà umana, della cooperazione tra i popoli e del rispetto delle diversità etniche, culturali e religiose”.

ssr
22 Marzo 2017

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