Nessuno ci può giudicare, i musicarelli tornano in sala

In sala con una serie di proiezioni–evento il travolgente documentario di Steve della Casa e Chiara Ronchini Nessuno ci può giudicare, che racconta l'Italia del secondo dopoguerra attraverso i “musica


Arriva nelle sale italiane, con un tour tra giugno e luglio di proiezioni-evento e teniture nelle principali città italiane, Nessuno ci può giudicare, il documentario presentato allo scorso Torino Film Festival sul mondo dei ‘musicarelli’ (leggi la nostra intervista al TFF). Un termine che si usava un tempo a indicare un genere di serie B, ma che è poi passato alla storia del cinema e del costume, e che il documentario di Steve Della Casa e Chiara Ronchini ripropone attraverso le immagini dell’archivio del Luce e le interviste a molti dei protagonisti di quella stagione. Così, a partire da un genere cinematografico divenuto di culto, il film traccia uno spaccato di un momento irripetibile della storia d’Italia, la decade a cavallo tra la fine degli anni ’50 e le prime avvisaglie dei movimenti di contestazione e rivoluzione del ’68. Dieci anni in cui l’Italia – per dirla con le parole di uno dei protagonisti del film, Shel Shapiro – diventò da un paese in bianco e nero, un paese a colori.            

Il film, prodotto e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, dopo una prima tappa a Bologna, inizierà il suo viaggio nella penisola dal 5 giugno a Firenze, per arrivare a Roma, Torino, Milano, Genova, Perugia, il Triveneto, e tante altre piazze.  

Nell’Italia del secondo dopoguerra e del miracolo economico, il cinema continua a essere il divertimento preferito degli italiani nonché lo specchio vero dell’Italia che cambia. E i film musicali, che vedono per protagonisti prima gli “urlatori” (Celentano, Mina, Dallara) e poi i cantanti beat (Morandi, Pavone, Caselli, Mal) raccontano un’Italia che cambia velocemente. I giovani per la prima volta nella storia nazionale possono essere indipendenti economicamente dalla famiglia e possono coltivare i loro gusti musicali, il proprio modo di vestire. Il cinema racconta puntualmente questo cambiamento, e l’Archivio dell’Istituto Luce lo segue passo dopo passo. Attraverso una serie di interviste inedite (Rita Pavone, Caterina Caselli, Shel Shapiro, Mal, Ricky Gianco, Gianni Pettenati, Piero Vivarelli) e un’approfondita ricerca sul materiale d’archivio e sui film musicali, una carrellata sull’Italia che da paese agricolo diventa potenza industriale, che inventa un nuovo modo di divertirsi ma al tempo stesso scopre il gusto della ribellione.          

Marlon Pellegrini
01 Giugno 2017

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