Il meglio del festival di Bellaria al cinema Farnese

Tra i titoli in programma dall’8 all’11 giugno, Showbiz di Luca Ferrari, prodotto da Valerio Mastandrea e KimeraFilm, con protagonisti quattro epigoni di Jep Gambardella, facce note delle tv romane


Dall’8 all’11 giugno, il Bellaria Film Festival approda a Roma. al Cinema Farnese Persol con una selezione dei film passati in concorso quest’anno e nelle edizioni passate. Si comincia giovedì 8 giugno con film selezionati nella categoria di concorso “Casa Rossa Art Doc”, dedicata ai film documentari sul mondo dell’arte.
Alle 19 viene proiettato Playback (il caso Malien), un film sul discografico Alberto Malien, sedicente eminenza grigia che sarebbe dietro i più grandi successi musicali degli anni ’70 e ’80, ad opera del cantautore romano Roberto Giglio. Nel cast del film, presentato in anteprima al #BFF35, numerosi personaggi del mondo dello spettacolo: tra gli altri Renzo Arbore, Giancarlo Magalli, Daniele Silvestri, Patty Pravo, Gino Castaldo, Giulio Golia, Gegè Telesforo, Simone Cristicchi, Rodolfo Laganà, Max Tortora e Gigi Proietti.
Alle 21 è invece in programma Nicola Costantino. La artefacta, ritratto di una delle più controverse e ammirate artiste contemporanee. Il film, diretto da Natalie Cristiani, ha vinto il premio Casa Rossa Art Doc nel 2016.
Tre i film in programma venerdì 9 giugno: tra questi, i due art doc premiati quest’anno nel concorso Casa Rossa. Si comincia alle 19 con Tomba del tuffatore dei giovani Yan Cheng e Federico Francioni: una ricognizione poetica della Costiera amalfitana, tra memorie storiche e attrattive turistiche, premiata per la sua vocazione sperimentale con la menzione speciale alla memoria di Paolo Rosa.
Alle 21 è la volta di Hidden Photos di Davide Grotta, viaggio nella memoria fotografica della Cambogia sconvolta dai crimini di Pol Pot: il film, vincitore del Premio Casa Rossa Art Doc 2017, esplora le contraddizioni di un Paese diviso tra chi usa la fotografia per coltivare la memoria di un passato tragico e chi la impiega per macabre forme di turismo.
Chiude la serata, alle 22.30, una delle opere in concorso al #BFF35 nella sezione “Italia Doc”: Sopra il fiume di Vanina Lappa, affresco di uno splendido borgo del Cilento, Caselle in Pittari, arroccato su una collina e sospeso in un tempo magico e sacro.

Sabato 10 giugno inizia la proiezione dei film del “Concorso Italia Doc”. Alle ore 19 si comincia con See You in Texas, fresco della Menzione Gianni Volpi Italia Doc, di Vito Palmieri: Silvia e Andrea, ventenni innamorati, vivono in Trentino e hanno una fattoria. Le loro giornate sono scandite da una routine implacabile e dalla passione per gli animali. La ragazza, inoltre, si allena duramente nel reining – una disciplina equestre. Quando si presenterà l’occasione per andare a perfezionarsi in un ranch del Texas, dovrà decidere se partire, mollando tutto, oppure restare – e abbandonare il sogno. Alle 21 verrà proiettato il vincitore del concorso Italia Doc di quest’anno: Sagre Balere, di Alessandro Stevanon. Il protagonista è Omar, che vent’anni fa fuggì da un destino da carrozziere per intraprendere la strada dorata della Musica Liscio. Il film racconta la storia del tour del decimo anno d’attività della sua orchestra, lungo tutta l’Italia del Nord.
Si conclude la serata alle 22.30 con Showbiz, di Luca Ferrari, in concorso nel 2016 per Italia Doc, che racconta il lato B de La grande bellezza. I protagonisti sono quattro epigoni di Jep Gambardella, facce note delle tv romane, che di sera ballano ma di giorno vivono una quotidianità fatta di piccoli abitudini. Prodotto da Valerio Mastandrea e KimeraFilm, il film presenta quattro storie da commedia all’italiana, in cui riecheggia il rumore degli anni Ottanta.

La rassegna termina domenica 11 giugno con una giornata dedicata a due storie italiane sanguinose e oscure. La prima è raccontata alle 19 nel film Centoquaranta. La strage dimenticata, di Manfredi Lucibello, film vincitore di Italia Doc nel 2014. La catastrofe accade a Livorno, il 10 aprile 1991, quando il traghetto Moby Prince si scontra con la petroliera Agip Abruzzo. Un solo superstite, centoquaranta morti. La prima ipotesi è l’errore umano: l’equipaggio stava guardando la partita di calcio. Il caso, archiviato nel 2010, è rimasto senza colpevoli. Attraverso le immagini d’archivio e le testimonianze dei familiari delle vittime del Moby Prince, emerge una storia fatta di manomissioni, depistaggi e inquietanti scoperte.
Si conclude alle 21 con la proiezione di Ustica. Il missile francese, di Emmanuel Ostian, Filippo Ortona, Grégory Roudier e Olivier Leplant. La proiezione, a ingresso libero, è in collaborazione con DIG Documentari Inchieste Giornalismi. A 37 anni dalla strage, il film indaga la tesi del coinvolgimento del governo francese in quello che sembra, a tutti gli effetti, un episodio di guerra non dichiarata nei cieli del Mediterraneo. 

ssr
07 Giugno 2017

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