Laurea honoris causa a Carlo Verdone

A fine cerimonia è arrivata un'altra sorpresa, l'intitolazione della sala cinema della Macroarea di lettera e filosofia a suo padre, il professor Mario Verdone


Un applauso che si è trasformato in un’ovazione ha accolto nell’Auditorium dell’Università di Roma Tor Vergata un emozionato Carlo Verdone, che in tocco e toga ha ricevuto alla Facoltà di lettere e filosofia la Laurea Honoris causa in beni culturali e territorio. Un riconoscimento ”che mi colpisce anche perché capita per i miei 40 anni di carriera” ha ricordato.  A fine cerimonia è arrivata un’altra sorpresa, l’intitolazione della sala cinema della Macroarea di lettera e filosofia a suo padre, il professor Mario Verdone, nel centenario della nascita.

Con il suo cinema vuole continuare ad essere ”un pedinatore di italiani, raccontare il Paese che cambia, anche se siamo in un momento difficile, complesso che fa anche un po’ paura” ha spiegato l’attore e regista nella sua lectio magistralis. E parlando con i giornalisti vista la laurea in beni culturali e territorio, il discorso torna sulla capitale: ”è una città che ha un urgente bisogno di ripartire. E’ il biglietto di presentazione dell’Italia e in questo momento deve prendere esempio da Milano, che grazie a un evento e per il grande senso civico dei cittadini è riuscita a trasformarsi in una città meravigliosa e all’avanguardia”. Comunque ”non voglio più fare polemiche con nessuno, dobbiamo trovare una sinergia tra chi la governa e i cittadini, perché le colpe sono di entrambi”. Il lavoro da fare ”non è facile perché ci sono delle metastasi ataviche. Però dobbiamo mettercela tutta evitando inutili liti condominiali. Cittadini e istituzioni devono lavorare insieme cercando di capire che non c’è più tempo da perdere”. Cosa pensa invece dello scandalo molestie nel mondo del cinema e delle accuse a Brizzi?

”Sono d’accordo con quanto ha detto Santamaria, i processi si devono fare in tribunale e i provini si devono fare negli uffici. Io quando li faccio ho sempre accanto a me un aiuto regista, e non li faccio a casa”.

Come interprete si ritrova nella definizione su di lui del critico Stefano Reggiani, di ‘attore malincomico’: ”Ho fatto del mio meglio, e ora mi trovo nel pieno dell’età matura. Non è per niente facile andare avanti ma resta sempre la voglia di osservare il dettaglio, che può raccontare mille cose. Ringrazio il pubblico che è la mia benzina”. Comunque ”cercherò di darmi il cartellino rosso da solo, prima che me lo dia il pubblico. Ho ricevuto molto e ho ancora voglia di fare, ma arriverà il momento di dire basta. Allora mi darò alla scrittura o magari farò film solo da regista”. Ora il ritorno in sala è previsto a gennaio, con Benedetta follia, a fianco di Ilenia Pastorelli

Ang
23 Novembre 2017

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