A Torino in mostra i paparazzi, protagonisti della fotografia rubata

CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia ospita fino al 7 gennaio la mostra “Arrivano i Paparazzi! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi”


A Torino CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ospita fino al 7 gennaio la mostra “Arrivano i Paparazzi! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi”Roma, l’Italia e il mondo, da la Dolce Vita a oggi, una mostra che intende documentare, con un taglio originale e con molte immagini mai esposte in precedenza, la lunga, vitale stagione dei “Paparazzi” e indagare la storia e il ruolo della fotografia ‘rubata’.
In questa grande mostra ci sono i ricchi e famosi, e anche quelli che avrebbero voluto esserlo – anticipa il direttore di CAMERA WalterGuadagnini – C’è la Via Veneto degli anni Sessanta, con la sua incredibile fauna, ma ci sono anche figure come Brigitte Bardot, Jackie Kennedy Onassis, Lady D, Silvio Berlusconi, paparazzati in situazioni private che forse avrebbero preferito non veder ‘messe in piazza’”.

L’esposizione prende avvio con la stagione dei Paparazzi, fenomeno esploso a Roma nella seconda metà degli anni Cinquanta e legato soprattutto al mondo del cinema. È questo il cuore della mostra, in cui sono raccolte numerose immagini dei grandi protagonisti dell’epoca, fra cui Tazio Secchiaroli, Marcello Geppetti, Elio Sorci,Lino Nanni, Ezio Vitale. Qui, attraverso un’ampia selezione di stampe in gran parte d’epoca, si ricostruisce il clima visivo e culturale nel quale queste immagini sono nate e hanno circolato, con particolare attenzione nei confronti delle riviste, allora veicolo di informazione primario.
Il contesto privilegiato è quello della famosa Roma di Via Veneto e della Dolce Vita, che rinasce nelle prime sale di CAMERA, permettendo un’immersione nella società e nel costume di quegli anni attraverso, alcune fotografie ormai divenute icone e altre riscoperte e riunite per questa occasione.
Sfilano sotto gli occhi del pubblico i protagonisti di quella indimenticabile stagione,da Anita Ekberg ad Ava Gardner, da Michelangelo Antonioni a Federico Fellini, da Walter Chiari a Richard Burtone Liz Taylor, da Sofia Loren a Brigitte Bardot per non citare che i più noti.

Compaiono sulla scena altri personaggi,le situazioni si fanno più scabrose, il gusto della sorpresa e dell’assalto che caratterizzava i Paparazzi si trasforma in uno sguardo da lontano, più voyeuristico. Esemplare è, a questo proposito, la vicenda di Jackie Kennedy (poi Onassis), autentica icona della stampa di scandalistica e di costume.
Negli anni Sessanta il suo volto è immortalato in alcuni scatti di Ron Galella mentre lei passeggia tranquillamente e inconsapevole per le vie della città, ma nel decennio successivo diventa preda di una serie di servizi che la mostrano senza veli, in situazioni private, creando così un caso internazionale.
La celebre sequenza di Settimio Garritano che la ritrae nuda mentre prende il sole in vacanza, pubblicata sulle riviste per soli uomini, diventa un caso internazionale.

“Il cambiamento radicale nella comunicazione parte con l’avvento del digitale che muta ancora una volta il panorama di questo “genere”; allo stesso tempo si modificano anche i soggetti sul palcoscenico della realtà,poiché non sono più tanto gli attori a catalizzare l’attenzione dei fotografi, ma le figure del potere, politico e non solo”, chiosa Francesco Zanot che con Guadagnini cura la mostra.
Arrivano i Paparazzi! è inoltre punteggiata dai lavori di alcuni autori contemporanei che hanno preso spunto dall’immaginario dei Paparazzi e riflettuto sulla loro pratica, portandola al confine tra finzione e realtà.

ssr
29 Novembre 2017

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