Country for Old Men, pensionati americani in Ecuador

Sono americani, anziani, delusi, ma non per questo meno determinati. Sono i protagonisti del doc di Stefano Cravero e Pietro Jona, che sarà presentato in anteprima al Festival di Trieste


Sono americani, anziani, delusi, ma non per questo meno determinati. Sono i protagonisti di Country for Old Men di Stefano Cravero e Pietro Jona, prodotto da Enrica Capra per GraffitiDoc e Rai Cinema che sarà presentato in anteprima domenica 21 gennaio ore 17 presso il Cinema Teatro Miela al 29° Trieste Film Festival nella vetrina “Born in Trieste” e in concorso per il Premio Corso Salani.

Benvenuti a Cotacachi, Ecuador, un piccolo paese fra le montagne dove centinaia di americani hanno iniziato a vivere negli ultimi anni. Sono pensionati statunitensi, hanno lavorato per tutta la vita nel loro Paese e, feriti dal tradimento del sogno americano, hanno deciso di raccogliere tutti i loro risparmi alla ricerca di benessere e sicurezza che l’American Dream aveva promesso loro. Dall’ex culturista, ex cantante, ex produttore televisivo Michael, a una delle psicologhe di supporto dopo la sparatoria nella scuola Columbine, alla signora sola condannata a vivere in un ospizio, fanno tutti parte degli economic refugees, come molti si autodefiniscono, e sono decisi a cercare a migliaia di chilometri dal loro Paese la propria felicità. Tra improbabili tentativi di parlare la lingua locale, costruzioni di alte recinzioni, feste esclusive e fondazioni per cani, Country for Old Men racconta la vita quotidiana nell’Ecuador più sperduto di questa comunità locale di uno dei popoli più stanziali e meno adattabili al mondo.

“Questo film nasce dalla nostra curiosità verso un fenomeno sempre più generale e diffuso nella nostra società: l’emigrazione verso paesi più poveri di quei rappresentanti della classe media di fronte all’approssimarsi dell’età della pensione e l’aggravarsi della crisi economica”, raccontano i registi. Fragili economicamente nel Paese di origine e senza più un lavoro che impegni la loro giornata, saranno in grado di sentirsi a casa e di dare un nuovo senso alla propria esistenza in un contesto diametralmente diverso?

Cr. P.
12 Gennaio 2018

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