Pupi Avati si dimette dalla commissione MiBACT

Un Pupi Avati amareggiato per le eccessive critiche, molte legate alla sua età anagrafica, si è dimesso con una lettera al ministro Franceschini


Un Pupi Avati amareggiato per le eccessive critiche ricevute, si è dimesso con una lettera al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il regista bolognese era da poco stato nominato nella commissione per i contributi selettivi con Paolo Mereghetti, Marina Cicogna, Enrico Magrelli e Daria Bignardi.

“Illustre e caro Ministro – si legge nella lettera di Avati -, come probabilmente ti avrà anticipato Nicola Borelli, il dissenso prodotto su alcuni organi di stampa e su alcuni siti web nei riguardi della mia nomina mi ha profondamente turbato. Le colpe che mi sono addebitate riguardano l’anagrafe (ho 79 anni), il mio essere cattolico e, per alcuni l’essere riconducibile a un’area politica di centrodestra. Nessuno degli estensori di questi articoli rammenta il mio curriculum di cinquanta film, alcuni dei quali non da buttare”.

“Il compito della commissione – continua il regista nella lettera – è poi gravosissimo, non retribuito, e di grande responsabilità nei riguardi dei tanti (non solo giovani) che attraverso quel contributo riusciranno a realizzare il loro sogno, probabilmente dando un senso alla loro vita. La barbarie nella quale stiamo precipitando fa sì che vantare un’esperienza sia assolutamente disdicevole. So che fra i cinque membri che hai nominato avrei potuto essere il solo a dare un contributo non secondario sul piano della fattibilità dei progetti. Non è un caso – aggiunge il regista bolognese – se fui io a suggerire all’allora tuo omologo Giuliano Urbani di inserire nella prassi di richiesta di finanziamento l’obbligo di quell’incontro con l’autore che poi è diventato fortunatamente una prassi”.

“Le reazioni che ho letto al mio nome, che i miei familiari hanno letto, non ci hanno resi felici – conclude il regista -. Non hanno aumentato la mia autostima. In altre cinematografie da Clint Eastwood a Woody Allen, tutti più anziani di me, continuano a raccontare le loro storie senza suscitare alcuna perplessità. Mi dispiace. Non ho mai amato le risse e soprattutto non mi piace confrontarmi con questa nuova genia di giornalisti che non riesco ad apprezzare”. 

Cr. P.
02 Febbraio 2018

MiBACT

MiBACT

Mibact, 5 mln ai fornitori di beni e servizi spettacolo

Scade il 29 dicembre il bando per presentare domanda per il ristoro degli operatori della sartoria, modisteria, parruccheria, produzione calzaturiera, attrezzeria e buffetteria che abbiano una quota superiore al 50% del fatturato derivante da forniture per lo spettacolo

MiBACT

Lettera aperta a sostegno dell’Efebo d’oro

Studiosi di cinema, scrittrici, registi e attori scrivono al ministro Dario Franceschini per denunciare le incongruenze relative al mancato sostegno all’Efebo d'oro

MiBACT

Franceschini: “L’Europa si doti di una piattaforma digitale”

Dario Franceschini è intervenuto al consiglio informale dei Ministri della cultura europei, svoltosi in videoconferenza sotto la presidenza del Ministro federale della cultura della Repubblica Federale Tedesca, Monika Grütters

MiBACT

Al via il tavolo permanente per cinema e audiovisivo

"I lavoratori che hanno fatto domanda per le indennità speciali sono circa 80mila. Ci si è potuti rendere conto della dimensione effettiva del fenomeno. La nuova legge per lo spettacolo proverà a rendere stabili maggiori tutele". Lo ha affermato il ministro Dario Franceschini in occasione dell'apertura del tavolo permanente per lo spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivo


Ultimi aggiornamenti