Il Nuovo Cinema Aquila riapre in primavera

L’associazione temporanea d'imprese formata dalla coop Cinema Mundi e dalla onlus Men At Work si è aggiudicata la gestione del cinema romano, dopo 3 anni di chiusura


Il Nuovo Cinema Aquila di Roma, dopo 3 anni, si prepara alla riapertura. A darne notizia RomaToday, che fa riferimento alla pubblicazione da parte del Comune di Roma della graduatoria definitiva sulla concessione a titolo gratuito dell’immobile confiscato alla banda della Magliana. A gestire il cinema, l’associazione temporanea d’imprese (ATI) formata dalla onlus Men At Work e dalla coop Cinema Mundi, che tra il 2014 e il 2015 ha diretto la sala in una breve stagione, prima della chiusura per irregolarità.  

La cooperativa Cinema Mundi si è occupata della direzione artistica del cinema per un anno su subconcessione da parte della onlus Il Sol.Co di Mario Monge, vincitore dell’appalto di gestione del 2004. In seguito, quest’ultimo è stato coinvolto negli scandali di Mafia Capitale e condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione, mentre la gestione dell’Aquila da parte di Cinema Mundi è stata revocata perché la subconcessione è stata ritenuta irregolare. La cooperativa uscente ha ribadito l’estraneità rispetto alle vicende che hanno riguardato Monge e si è costituita parte civile. Da allora, la struttura è stata chiusa, salvo alcuni mesi di cogestione della sala da parte dell’associazione cittadina SCCA (Spazio Comune Cinema Aquila) e del Municipio V, che hanno garantito il funzionamento del cinema. 

La società vincitrice del bando, rispetto alla diffusione della graduatoria ufficiale del 1° febbraio, ha tempo fino a 90 giorni per l’apertura della sala, una volta firmata la convenzione. Al massimo in primavera, riporta RomaToday, e salvo imprevisti dell’ultima ora, il quartiere riavrà il suo cinema. Dopo l’ulteriore attesa dovuta al ricorso al Tar da parte dei primi arrivati dell’associazione KShot, legati al cinema Kino di via Perugia al Pigneto, esclusi per irregolarità contabili confermate a gennaio dal pronunciamento dei giudici.

“Il cinema, coerentemente alle proprie specifiche caratteristiche, dovrà essere dedicato in primo luogo allo svolgimento dell’attività cinematografica alla quale è storicamente vocato – recita il bando del Comune di Roma –  svilupparsi quale presidio culturale vitale volto alla costruzione di relazioni e trame sociali, anche intergenerazionali, sul territorio di riferimento; accreditarsi come luogo di aggregazione sociale e culturale, di ricerca, di sperimentazione, d’incontro e di formazione nell’ambito dell’audiovisivo, della cinematografia e della multimedialità mediante la creazione di scambi, di ricerca e di percorsi di crescita condivisa; qualificarsi come spazio dedicato ai servizi culturali per la promozione della cinematografia e delle arti visive multimediali digitali, nel perseguimento di finalità sociali, educative, di aggregazione giovanile e di coesione sociale; rappresentare un presidio ove realizzare progetti volti alla diffusione della cultura della legalità”.

La convenzione durerà 6 anni, non potranno essere accumulati oltre 20 giorni di chiusura l’anno, ed entro il 31 luglio i responsabili dovranno produrre una relazione con il piano di fattibilità e di sostenibilità economico finanziaria.

V.B.
08 Febbraio 2018

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