Tra i papabili per Cannes Sorrentino, Alice Rohrwacher, Garrone e Guadagnino

​Sono tanti gli italiani di qualità che potrebbero essere pronti per maggio, tra cui Loro di Sorrentino, Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, Dogman di Matteo Garrone e Suspiria di Guadagnino


Mentre il 68° Festival di Berlino volge al termine, tutti i professionisti dell’industria cinematografica mondiale puntano gli occhi sul 71° Festival di Cannes (dall’8 al 19 maggio). Come sempre, le ipotesi corrono sulla selezione che il delegato generale Thierry Frémaux svelerà ad aprile, ma si può già dire che l’edizione 2018 ha sulla carta contorni scintillanti, rendendo ancora più emozionante la caccia alla Palma d’oro (che verrà assegnata da una giuria presieduta dall’attrice australiana Cate Blanchett).

Tra i titoli più attesi spiccano The Wild Pear Tree del turco Nuri Bilge Ceylan, Loro dell’italiano Paolo Sorrentino, Peterloo dell’inglese Mike Leigh, Todos lo saben dell’iraniano Asghar Farhadi, The Death and Life of John F. Donovan del canadese Xavier Dolan, Ash is Purest White del cinese Jia Zhangke, Sunset dell’ungherese László Nemes, The Favourite del greco Yorgos Lanthimos, Donbass dell’ucraino Sergei Loznitsa (le cui riprese sono terminate), Donde nace la vida del messicano Carlos Reygadas, The Sisters Brothers del francese Jacques Audiard e E-Book del suo connazionale Olivier AssayasBurning del sud-coreano Lee Chang Dong, Vision della giapponese Naomi Kawase e Shoplifters del giapponese Hirokazu Kore-eda.

Sono tanti gli aspiranti italiani di qualità quest’anno, tra cui anche Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher (ancora in lavorazione quest’inverno…), Dogman di Matteo Garrone e Suspiria di Luca Guadagnino. Si sogna di vedere a Cannes anche Roma del messicano Alfonso Cuarón, Widows dell’inglese Steve McQueen (anche se la data di uscita annunciata per novembre lascia poche speranze), Cold War del polacco Pawel Pawlikowski, Le livre d’images dello svizzero Jean-Luc Godard e Radegund dell’americano Terrence Malick.

Tra gli outsider figurano La quietud dell’argentino Pablo Trapero, Synonymes dell’israeliano Nadav Lapid, The Little Stranger dell’irlandese Lenny Abrahamson, Roads (già Caravan) del tedesco Sebastian Schipper, Birds of Passage del duo colombiano Ciro Guerra – Cristina Gallego, Evil Games dell’austriaco Ulrich Seidl e Sisters del turco Emin Alper (le cui riprese sono terminate il 1° febbraio).

E chissà se Cannes avrà voglia di affrontare eventuali polemiche con The House That Jack Built del danese Lars von Trier e con il seguito di Mektoub, My Love di Abdellatif Kechiche.

Cineuropa
22 Febbraio 2018

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