Catastrofi ambientali e rivendicazioni indigene al Festival dei Diritti Umani

Il 20 marzo al Festival dei Diritti Umani si parlerà anche di Kenya insieme a Matteo de Mayda, Valerio Bini e Stefania Albertazzi e di letteratura e ambiente con Bruno Arpaia e Kuki Gallmann


Il 20 marzo si apre il Festival dei Diritti Umani. Una. Per tutti. Non per pochi, l’evento culturale creato per sensibilizzare la cittadinanza sui diritti umani, quest’anno a tema ambiente ed ecologia. Si inizia la mattina alle 9,30 con l’incontro Economia, ecologia, etica. Le imprese eccezionali, in cui Carlo Carraro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Fondazione CMCC dialogherà con Paola Gianotti, cicloviaggiatrice e Guiness World Record per il giro del mondo in bicicletta. A seguire, verrà proiettato Bring the Sun Home di Chiara Andrich e Giovanni Pellegrini, la storia di donne analfabete che diventano ingegneri solari.

Nell’ambito della sezione Talk, alle 14,30, si tratterà il tema Ambiente e diritti indigeni: la foresta Mau in Kenya, con Valerio Bini, ricercatore in Geografia al Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e presidente di Mani Tese, Stefania Albertazzi, PhD Università di Padova, e Matteo de Mayda, regista e fotografo. Durante l’incontro verrà presentato l’ecosistema della foresta Mau, che negli ultimi decenni ha subito un importante processo di degrado, contrastato dal 2017 dall’Ong Mani Tese e dall’Università di Milano contrastano, con il sostegno agli Ogiek, la popolazione che storicamente abita la foresta.  

Alle 17,00 inizierà la rassegna Doc proposta da Sole Luna Doc Film Festival con due proiezioni: La terre abandonnée di Gilles Laurent sulla zona evacuata attorno alla centrale nucleare di Fukushima, ancora abbandonata dopo 5 anni dalla catastrofe e Invisible frontier di Nicolás Richat e Nico Muzi su alcune comunità sudamericane intrappolate in una guerra decennale con i proprietari terrieri che producono olio di palma. Alle 18,00 si parlerà di Il futuro è già entrato in noi. Cambiamenti climatici e violenza, nella vita e nella letteratura con Bruno Arpaia, scrittore, autore di “Qualcosa, là fuori”, e Kuki Gallmann, ecoattivista e scrittrice, autrice di “Sognavo l’Africa”, modera Danilo De Biasio, direttore Festival dei Diritti Umani di Milano. Alle 19,30 si terrà l’inaugurazione delle due mostre dei vincitori del contest fotografico #ioalzolosguardo. Grazie al supporto e alla collaborazione di Emergency, che ha messo a disposizione le strutture e le risorse umane del suo poliambulatorio a Castelvolturno, Andrea Kunkl ha potuto completare il suo progetto “Crepe”, una documentazione approfondita, che verrà esposta al festival, sulle persone migranti. Le reception homes della Ong Terre des Hommes nel Tamil Nadu (India) hanno accolto l’altro vincitore del contest #ioalzolosguardo, Stefano Stranges, che durante il suo viaggio ha raccolto le storie (soprattutto fotografiche) di bambini vulnerabil nella loro disabilità ed emarginazione sociale, di bambine e ragazze vittime di violenza, matrimoni forzati, stupri, discriminazioni, e che propone nell’allestimento “Le bambine salvate”.

La giornata si concluderà alle 20,30 con la proiezione di Grain del regista turco Semih Kaplanoğlu, che gioca con i canoni della fantascienza e fa riflettere sui limiti dell’umanità e sulla presunta liberazione che la tecnologia potrebbe veicolare. Introduce Claudia Sorlini, professore emerito dell’Università degli Studi di Milano, presidente del Comitato Scientifico per EXPO 2015 del Comune di Milano.

V.B.
16 Marzo 2018

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