Un corto uzbeko vince il Ca’ Foscari Short Fest

Il cortometraggio vincitore, di Abduazim Ilkhomjonov e Botir Abdurakhmonov, porta in scena l'Uzbekistan del ‘43, quando le donne di un villaggio danno asilo agli orfani di guerra


Si è conclusa l’8ª edizione del Ca’Foscari Short Film Festival, che si è tenuto nell’Auditorium Santa Margherita di Venezia dal 21 al 24 marzo.  

Il vincitore del Concorso Internazionale è il cortometraggio uzbeko Mama – Mother (17’30”) di Abduazim Ilkhomjonov e Botir Abdurakhmonov, prodotto dall’Uzbekistan State Institute of Arts and Culture, assegnato “Per la semplicità nella scelta di significati ed espressioni che aiutano a mostrare la tragedia impossibile da mostrare”.  La giuria composta da tre registi – l’italiana Roberta Torre, il giapponese Hiroki Hayashi e il polacco Marcin Bortkiewicz – ha consegnato ai due registi una scultura artistica in vetro di Murano ideata e realizzata dal mastro vetraio Alessandro Mandruzzato. I giovani registi uzbeki, alla loro prima collaborazione insieme, hanno ambientato il loro cortometraggio nell’Uzbekistan del ‘43, quando le donne di un villaggio si offrono di dare asilo agli orfani di guerra costretti ad abbandonare le proprie case in seguito agli scontri sul fronte orientale. In lutto per la perdita del marito e del figlio, caduti in battaglia, una donna accoglie e fa da madre a quattro orfani di guerra, tentando di supplire al vuoto.

La giuria ha assegnato la Menzione speciale Volumina, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, al cortometraggio d’animazione Astrale di Bérénice Motais de Narbonne (12’) dell’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Il premio, consegnato dal membro del comitato scientifico dello Short Keiko Kusakabe, consiste in un libro fotografico sul cinema prodotto da Volumina. Magda, la protagonista di Astrale, è una ragazza di tredici anni che può lasciare il proprio corpo durante la notte per divenire una proiezione astrale. Quando viaggia nel suo mondo interiore, incontra diverse entità che la portano a porsi domande sulla sua identità, anche sessuale. Poiché le sue idee di amore e di dolcezza non sembrano combaciare con quelle che la società si aspetterebbe da una ragazza come lei, Magda all’inizio si sente diversa, ma, grazie ai mostri che incontra nei suoi viaggi, impara a capirsi e ad accettarsi. Il Premio Levi per la miglior colonna sonora (musica, parola, rumore), offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita composta da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto, Massimo Contiero e Gabriele Roberto è andato a Parents Came to Me to Sri Lanka (Russia, 2017, 29’50”) di Vera Vodynski dalla N.S. Mikhalkov Academy of Cinematography and Theatre Arts. Il protagonista dell’opera, Alex, vive spensieratamente in Sri Lanka, sperperando i soldi dei genitori, fino a quando la sua famiglia lo raggiunge, rovinandogli i piani. La loro comparsa coincide con la mistica rivelazione della divinità locale Shamka e con una curiosa richiesta per Alex.

Il Premio “Pateh Sabally”, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano, Burano e dedicato alla memoria del ragazzo del Gambia scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio dello scorso anno, è stato assegnato ad A(u)n di TS Prasanna (India, 2017, 12’). Il cortometraggio racconta l’incontro tra un fotografo e un indigeno nella foresta. Quando il fotografo impugna la macchina fotografica per scattare una foto, l’indigeno reagisce puntandogli contro arco e frecce e comincia un inseguimento da parte dell’uomo della foresta, curioso del misterioso strumento. È stato poi premiato il vincitore della quinta edizione del concorso Premio “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il Ca’ Foscari Festival. Il premio – la scultura stilizzata di una gondola –  è dedicato al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo, avente per soggetto la performance musicale femminile o il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il vincitore, decretato da una giuria composta da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto e Roberta Novielli, è risultato essere Untitled di Alexander Puga e Monica Matute (USA, 2017, 4’26”), un video di danza sperimentale che mette in scena le donne e le loro lotte, in un contesto urbano.

Infine, è stato annunciato il vincitore del secondo Music Video Competition, concorso dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di cinema o di università da tutto il mondo. A vincere il concorso, curato da Giovanni Bedeschi, è stato Oborri – Shine Your Light di Dritëro Mehmetaj (Kosovo, 2017, 5’38”), premiato per l’occasione da Robb Pratt.

V.B.
26 Marzo 2018

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