Il ricordo di Gavino Ledda

Lo scrittore, autore del romanzo autobiografico Padre padrone, da cui i fratelli Taviani trassero il film omonimo che vinse la Palma d'oro a Cannes, rievoca l'umanità di Vittorio


È contenuta nel documentario Dalla quercia alla Palma – I 40 anni di Padre padrone di Sergio Naitza l’ultima intervista in video rilasciata da Vittorio Taviani, assieme all’inseparabile fratello Paolo: in quella testimonianza filmata il grande regista rievoca, anche con ricordi inediti, la lavorazione del film che vinse a Cannes la Palma d’Oro nel 1977, lanciando nel panorama mondiale il nome dei due fratelli registi. Nel doc, presentato a novembre scorso alla Festa del Cinema di Roma, Vittorio Taviani racconta il set di Padre padrone inanellando memorie grandi e piccole con riflessioni sul modo di fare cinema e nel finale riabbraccia – dopo ben 32 anni – Gavino Ledda, lo scrittore che con il suo romanzo autobiografico ispirò il capolavoro. Sergio Naitza ricorda: “Vittorio era già fortemente debilitato nel fisico. Ha affrontato dei sacrifici per portare la sua testimonianza, ma ha voluto farlo tenacemente, regalandoci anche particolari inediti su quel set di oltre 40 anni fa. Quando finalmente vide il documentario, telefonò subito e con voce commossa ringraziò per avergli restituito il senso di quell’avventura umana e artistica in terra sarda. Luoghi ai quali per tutta la vita si è sentito intimamente legato”. 

“Ho perso un amico, una persona generosa, appassionata, affettuosa, colta. Con Vittorio era un piacere chiacchierare di qualsiasi argomento, dal cinema alla musica, lo ricordo sempre prodigo di consigli e incoraggiamenti”. Così lo ricorda lo scrittore Gavino Ledda. “Poco tempo dopo l’uscita del film, a Roma, ebbi una volta un malore: mi venne spontaneo chiamarlo. Lui, insieme a Paolo, si precipitò in albergo, portandosi dietro il suo medico e mi rimase vicino fino a quando non ripresi le forze – racconta ancora Ledda – Ecco, in questo dettaglio apparentemente insignificante, ritrovo tutta l’umanità e l’altruismo di Vittorio”.

“Ricordatevelo sempre, la lotta continua e la promessa, ieri come oggi, è resistere. Vi lasciamo con un consiglio: salite, su, sino al prato della Rocca e distendetevi al sole della primavera che sta arrivando”. Si chiudeva così una lettera indirizzata da Paolo e Vittorio Taviani ai giovani di San Miniato (Pisa) nel 2012, quando nella città che gli ha dato i natali si celebrarono i 30 anni dall’uscita del film La notte di San Lorenzo. A ricordare quella lettera è il Centro Cinema, fondato dall’amministrazione comunale di San Miniato per valorizzare l’opera dei due registi e per coinvolgere studenti e studiosi nella conoscenza del cinema dei due maestri.

“Pisa piange l’insigne artista e guida per generazioni. Un maestro di cinema, d’impegno politico e di vita. Legato, con Paolo, alla nostra città, luogo di formazione, di dibattito culturale, di battaglia ideale, di sperimentazioni e di amicizie”, così afferma il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. 

Cr. P.
16 Aprile 2018

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