Borgonzoni: “Scuola di cinema a Giffoni”

Il sottosegretario con delega al cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Lucia Borgonzoni ha incontrato i ragazzi al Festival di Giffoni


“Il ministero già con la riforma sul cinema andrà ad aiutare gli under 35 che vogliono fare film. Poi ci sono 24 milioni messi sulla didattica dedicata alle scuole e c’è la Scuola Nazionale di Cinema, che ha una serie di sedi. Vorremmo far partire il progetto di creare per il prossimo anno una sede della SNC anche qua”. Lo ha detto il sottosegretario al Ministero dei beni e le attività culturali Lucia Borgonzoni, al Giffoni Film Festival. “Il nostro cinema ha ispirato tutti i più grandi registi – spiega rispondendo ai ragazzi – quello che mi piacerebbe vedere di più nei nostri film è il racconto del mondo di oggi, della nostra società, magari senza per forza una chiave politica, che tanto c’è a prescindere”.

Dispiace, ha aggiunto “vedere nostri grandi talenti, come quelli nell’animazione dover andare all’estero perché qua non avevano nessun tipo di possibilità. Su questo noi cercheremo di intervenire, mettendo ad esempio dei paletti ai fondi per chiedere parametri che tutelino i ragazzi e le piccole produzioni spesso escluse da qualunque circuito”. Per il sottosegretario “bisogna evitare i grandi cartelli, con grandi sale che proiettano solo un certo tipo di film. Daremo un punteggio maggiore nei fondi a chi dà spazio anche ai film indipendenti”. In Italia, per lei “il mondo dell’arte e specifico del cinema “è troppo chiuso. Il settore pubblico può creare degli strumenti che aiutino anche chi non è ‘amico di’ o ‘figlio di”.

Lucia Borgonzoni pensa anche che ci siano “delle questione legate ai criteri con cui vengono riconosciuti i film di interesse culturale che andrebbero riviste. Non si possono avere un giorno delle giurie che pensano che il tuo film sia da dieci e dopo sei mesi lo stesso film venga giudicato da un’altra giuria con un uno. Bisogna far sì che anche la parte della soggettività ricada il più possibile nell’oggettività”.

Riguardo alla sede della Scuola di Cinema a Giffoni ha precisato che potrebbe avere una particolare intensità nel periodo estivo con stage di approfondimento. “Perché nei festival è importante non il loro aspetto di vetrina ma quello che riescono a produrre per il territorio. Giffoni non è una passerella, a differenza di altri che nel tempo lo sono diventati. A questo proposito pensavamo di proporre l’idea di bilancio sociale per quelli che godono di finanziamenti pubblici”.

A proposito di Netflix spiega: “Ne parlavamo al ministero qualche giorno fa in una riunione con gli attori del settore. Per contrastare il dominio dell’algoritmo del gusto serve l’impegno della filiera della creatività italiana. Che ovviamente si deve riflettere anche sul web dove i ragazzi cercano i contenuti e non solo loro. Per questo puntiamo a finanziamenti che stimolino e premino le persone che si esprimono sulla rete con nuovi progetti”.

Cosa nei pensa dei biglietti a prezzo più basso per aiutare le sale? “Il tema della scontistica – dice Borgonzoni – mi sembra da non trascurare ma da solo non risolve nulla. Va accompagnato con adeguate campagne di promozione e informazione. Bisogna cambiare direzione, anche il cinema deve dare i suoi frutti facendo tornare quello che lo Stato investe in un reale beneficio e cambiamento per la collettività”.  

Cr. P.
23 Luglio 2018

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