Giffoni: il ministro Bonisoli sulla legge Cinema

Il Giffoni Film Festival chiude la sua 48esima edizione insieme ad Alberto Bonisoli, Ministro per i Beni e le Attività culturali. Una presenza significativa per un’edizione significativa e “di rottura”, come l’ha definita il suo direttore Claudio Gubitosi: “E’ stata un’edizione di rottura che ha abbattuto tutti gli schemi, i riti non ci interessano: non abbiamo avuto il tappeto rosso, non abbiamo avuto nastri, noi ritorniamo ad essere quello che siamo sempre stati: diversi. In un’epoca in cui i valori sembrano svuotati, noi puntiamo sulla lealtà, sulla trasparenza, sulla continuità. Giffoni è una terra di mezzo tra l’intercettare le esigenze dei ragazzi e trasmetterle. In Giffoni ci sono sette festival in uno stesso progetto”.     

“Oggi – ha proseguito Gubitosi – sono convinto che abbiamo raggiunto un obiettivo unico che era la mia missione: essere portatore di felicità e benessere. Abbiamo dimostrato come si possa fare una grandeindustria di cultura. E’ in questo momento che chiedo, qui al Ministro, di avere una nostra legge di bilancio, ottenendo così una stabilità come accade per Venezia, per Torino. Sarebbe bello che lei potesse segnare questa svolta, quella che ci consentirà di dipendere da un solo giudizio”.     

Chiamato in causa, Bonisoli ha lodato questa manifestazione ‘sui generis’ “Devo dire che Giffoni non è un festival, è un patrimonio di risultati ed innovazione – ha detto – Se mi chiedete cosa è Giffoni, l’unica cosa che posso rispondere è che Giffoni è Giffoni. E’ un’esperienza, è un’innovazione. Con Giffoni è stata creata una nuova categoria, qualcosa di unico e di fluido, che cambia costantemente ma rimane sempre efficace nella sua formula. Sono stati spesi dei soldi ma sono stati spesi bene, in tempi ragionevoli con le approvazioni di tutti. E’ stato realizzato qualcosa che continua a funzionare e questo è un risultato positivo del servizio pubblico”. “Noi non ci rendiamo conto pienamente di quanto l’uso intelligente di proposte culturali d’eccellenza, possano essere armi di diplomazia internazionale anche nei prossimi anni, Giffoni è un esempio di questo”, ha aggiunto il Ministro.     

Sul tema delle differenze tra Nord e Sud Bonisoli ha affermato: “Il problema non è che i giovani dal sud vanno al nord, è che i giovani del nord non vengono al sud, si deve lavorare per questo con investimenti e nuove regole”. Il suo parere sulla legge sul cinema e audiovisivo del suo predecessore Franceschini è positivo: “In quella legge ci sono cose buone ma vanno messi a posto certi automatismi per dare più fiato alle produzioni indipendenti e vanno meglio regolamentate le relazioni tra il cinema italiano e l’avanzamento tecnologico presente all’estero. Stiamo lavorando per questo”.