Bonisoli: “Quote di produzione per tv e piattaforme”

Il ministro dei Beni Culturali sul Leone d'oro andato a Netflix: "Le scelte artistiche spettano al direttore artistico. Comunque pensiamo a quote di produzione nazionale per le tv"


“Barbera è il direttore artistico e le scelte artistiche spettano al direttore artistico”. Lo ha detto il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli a margine di una conferenza stampa a Milano per il ritrovamento di antiche monete d’oro. “Siamo uno dei maggiori mercati di consumo culturale del mondo” e sulla questione delle piattaforme di entertainment come Netflix dobbiamo confrontarci perché “io voglio che l’Italia rimanga un paese di produzione cinematografica”. “Quest’anno la Mostra del Cinema di Venezia è stata un successo, sarà l’edizione con la credibilità maggiore a livello mondiale. Dobbiamo essere felici di questo. Io non sono un dirigista, mentre i nostri cugini transalpini hanno questa tendenza (riferendosi a stringenti direttive su Netflix e cinema prese in Francia, ndr). Alla fine dovrà però uscire una direttiva”. “Pensiamo – ha detto – a quote di produzione nazionale per le tv, cioè cosa debbano trasmettere o produrre, e a una cosa analoga per le piattaforme”.  

Bonisoli non nasconde la complessità della questione: “Ci troviamo di fronte a un mondo nuovo, un mondo che non si può gestire con decreti impositivi, ma abbiamo l’autorevolezza per confrontarci e ricondurre a sistema quella che è un’evoluzione”. E ancora: “Abbiamo già fatto una riunione con tutti i soggetti del sistema cinema e ne faremo una a metà ottobre per direttive su tv e piattaforme”.

Anche lo stesso presidente dell’Anica Francesco Rutelli si riserva di trovare soluzioni a breve in questa intricata situazione in cui si gioca il futuro dell’audiovisivo: “Il tema è importantissimo e globale – dice – e il 1° gennaio prossimo dovremmo dotarci di una regolamentazione che fissi, tra gli altri, gli obblighi di investimento delle piattaforme”.

 

Cr. P.
10 Settembre 2018

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