Le vacanze del piccolo Nicolas

Presentato in anteprima alla 44^ edizione del Giffoni Film Festival, distribuito in Italia dalla BIM, il film riprende le avventure del bambino creato dalla penna di René Goscinny


GIFFONI VALLE PIANA – In arrivo sugli schermi italiani il secondo episodio delle avventure del piccolo Nicolas, personaggio creato dalla penna di René Goscinny e dalla matita di Jean-Jacques Sempé, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Questa volta le storie, gli incontri, l’impulso distruttivo dei bambini contro gli adulti, hanno vita lontano da casa e dalla scuola, al mare. Presentato in anteprima alla 44^ edizione del Giffoni Film Festival, distribuito in Italia dalla BIM, Le vacanze del piccolo Nicolas come il primo episodio (campione d’incassi in Francia nel 2009), è diretto da Laurent Tirard con la collaborazione di Jaco Van Dormael. Se nel primo episodio, l’attenzione era particolarmente rivolta al mondo interiore del piccolo Nicolas, turbato dall’arrivo di un fratellino – di cui si perde traccia nel secondo episodio – in questo nuovo capitolo lo sguardo degli autori si concentra sui genitori di Nicolas (ancora una volta interpretati dalla brava Valérie Lemercier e da uno straordinario Kad Merad, sua nonna e un mondo di adulti che, chissà per quale cortocircuito mentale, in vacanza riescono a mostrare la parte più ridicola di sé. Non a caso motivo di preoccupazione e incubi notturni per Nicolas, questa volta, è il suo possibile matrimonio con le compagne Marie Edvige o Isabelle! Roba da adulti insomma…vale a dire per Nicolas uno scenario spaventoso e imbarazzante così come sono imbarazzanti gli adulti che girano attorno alla ciurma di bambini.

Adulti che si muovono come maschere più o meno serie (da segnalare la presenza nel film di Luca Zingaretti nei panni di un regista italiano senza freni e senza progetto artistico) ma comunque ridicole figure nel teatrino borghese della vita. Adulti incapaci di comunicare fino in fondo ciò che pensano e ciò che sentono se non dentro una improbabile maschera – come nella scena finale del ballo collettivo mascherato mentre i piccoli Nicolas e Isabelle si danno alla fuga. Come in tutta l’opera di Goscinny e Sempé, i bambini giocano a fare gli adulti divertendoci, mentre gli adulti giocano a fare i bambini, in quel modo goffo e imbarazzato che ce li rende simpatici e patetici allo stesso tempo grazie allo sguardo ironico, divertito e sempre affettuoso di Tirard nei confronti dei suoi personaggi.

Rosa Ferro
21 Luglio 2014

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