Joseph Fiennes, da Gesù a Michael Jackson

L'attore britannico nei panni di un tribuno romano che indaga sulla sparizione del cadavere di Cristo in Risorto, in sala dal 17 marzo con la Warner


Dopo Leonardo DiCaprio, anche Joseph Fiennes è stato ricevuto da Papa Francesco. E a buon diritto. L’occasione era infatti la presentazione del nuovo film dell’attore britannico, Risorto (Risen), una sorta di thriller investigativo ispirato ai Vangeli in cui il tribuno romano Clavius, braccio destro di Ponzio Pilato, indaga sulla sparizione del cadavere di Yehoshua, scomparso dal sepolcro dopo la crocifissione. “Essere in Vaticano è stato straordinario – commenta l’attore, accompagnato da Maria Botto, che nel film è Maria Maddalena – mai avremmo sognato che la destinazione finale di questo film sarebbe stata Roma. Non abbiamo parlato di Risorto, sarebbe stato fuori luogo, perché quell’udienza era il momento, per centinaia di persone, di godere della vicinanza di un gentiluomo davvero speciale come Papa Francesco”. Usa proprio il termine “gentiluomo”, forse poco adatto a un pontefice ma che trasmette la gentilezza dell’uomo Bergoglio e anche la visione totalmente laica di Fiennes.

Intanto Risorto, che in Italia, uscirà il 17 marzo con la Warner – in prossimità della Pasqua – è stato visto dagli stretti collaboratori del Papa che l’hanno approvato. In realtà il film di Kevin Reynolds (Robin Hood: principe dei ladri, Rapa Nui, Waterworld) più che sull’afflato mistico punta sulla descrizione del mondo militare romano: Clavius è infatti un ambizioso e muscoloso ufficiale che punta a fare carriera e conduce l’indagine sulla sparizione del corpo del Nazareno con una forte dose di scetticismo, via via scalfita dagli incontri con i seguaci di Cristo, da Maria Maddalena a Simon Pietro (ma è proprio la descrizione degli apostoli a risultare più traballante nella vicenda). Tra i molti precedenti più che a La Passione di Cristo di Mel Gibson viene da pensare a L’inchiesta di Damiano Damiani, almeno per quanto riguarda la trama. Ecco cosa ha raccontato Fiennes – tra i suoi film più importanti citiamo Shakespeare in Love e Goodbye Bafana – ai giornalisti. 

Che cosa le ha lasciato il personaggio del tribuno Clavius? Ha arricchito il suo percorso spirituale?
La prima cosa che mi ha dato sono le vesciche ai piedi a causa dei sandali che indossavo. Poi ho imparato le tecniche di combattimento degli antichi romani e l’uso del gladio con maestri d’arme molto bravi. Ma il film è stato anche un viaggio spirituale da cui ho tratto il senso della redenzione, come seconda possibilità data a ciascuno.

Pensa che questo film sia particolarmente attuale in questi tempi di Giubileo?
Sì, stiamo vivendo un tempo speciale, ma il film parla di cose valide sempre, da quando esiste l’umanità. Non ho idea degli effetti che potrà avere, spero che illumini e diverta il pubblico e forse sarà un buon risultato se riusciremo a far sedere i credenti e i non credenti uno accanto all’altro in una sala cinematografica.

Le è già capitato di affrontare i temi della fede, ad esempio impersonando Martin Lutero in Luther, genio, ribelle, liberatore.
Coscientemente o inconsciamente sono attratto dai personaggi storici. Lutero ha riformato la chiesa, era un uomo di grande integrità e di grande fede, una fede in grado di far superare tremende tempeste. E’ qualcosa che mi affascina.

Ma lei è credente?
Sono stato battezzato cattolico, poi mi sono allontanato dalla chiesa, ma ora che ho incontrato il Papa potrei avere qualche ripensamento… Ogni volta che entro in un luogo di culto, per quanto la mia fede sia vacillante, ne rimango colpito e turbato. Forse perché nei secoli le preghiere di tante persone si sono accumulate in quel luogo, forse perché l’odore dell’incenso mi stordisce…  Anche sul set di Risorto è successo qualcosa a tutti coloro che erano lì, di qualsiasi nazionalità e confessione fossero.

Risorto segue il racconto evangelico ma se ne discosta in alcuni punti, specie quando sembra adombrare un complotto del sinedrio per coprire la resurrezione di Yehoshua/Gesù.
È la prima volta che qualcuno mi dice che il film racconta qualcosa di non corretto in senso evangelico. A Clavius viene chiesto da Pilato di tenere sotto controllo una situazione complessa. Ogni settimana, nella Palestina del 33 d.C. potrebbe presentarsi un messia che i seguaci potrebbero dichiarare risorto, ecco perché i romani vogliono recuperare il corpo di Gesù per dimostrare che è tutto un imbroglio. Il sommo sacerdote Caifa conosce la verità, sa che le guardie romane vicino al sepolcro sono state sorprese da un evento spaventoso e soprannaturale e cerca di manipolare questa verità per motivi politici. Nel film vediamo la crocifissione, la resurrezione e l’ascensione attraverso gli occhi di un non credente, certo, ma l’unico elemento che non è contenuto nelle scritture è la detective story.

Con suo fratello Ralph parlate del vostro lavoro? Vi date consigli?

No, lui ora è più regista che attore e a me piace guardare i suoi film. Ma quando ci incontriamo parliamo di cose private, siamo una famiglia. I nostri genitori erano artisti e ci hanno fatto capire l’importanza della disciplina nell’arte, perché l’arte è una cosa seria, non un gioco.

Si parla molto del suo prossimo ruolo, quello di Michael Jackson, c’è stata anche qualche polemica per la scelta di affidare il personaggio a un bianco.
E’ un film tv commissionato da Sky Arts, una sorta di sketch, sul genere Saturday Night Live, di una mezz’oretta. Anch’io ero scioccato quando mi hanno chiamato per questo ruolo. Ma ho capito che si tratta di una commedia satirica incentrata sull’episodio, vero o presunto tale, della fuga da New York dopo l’11 settembre di Jackson con Marlon Brando e Liz Taylor. L’aspetto più interessante del progetto è capire come le persone diventano icone.

Cristiana Paternò
03 Febbraio 2016

Attori

Attori

‘Sonic 3’, Keanu Reeves interpreterà Shadow

Il terzo capitolo della saga tratta dai popolari videogiochi uscirà nella sale statunitensi il 20 dicembre

Attori

‘Gloria!’, Sara Mafodda: “A 9 anni scrissi una lettera a Morricone”

Tra le protagoniste del debutto alla regia di Margherita Vicario, l'attrice ha raccontato a CinecittàNews l'incredibile avventura di 'Gloria!', dal set alla prima in Concorso a Berlino

Attori

Ludovica Bizzaglia: “Sul set provo un senso di appartenenza che mi fa stare bene”

L'attrice romana, 27 anni, ci parla del suo ruolo in Flaminia, opera prima di Michela Giraud, attualmente nelle sale, e dell'importanza per lei di fare questo mestiere, nonostante le complessità

Attori

Artisti 7607 cita in giudizio Netflix, la risposta della piattaforma

La società che gestisce i diritti di attori come Neri Marcorè, Elio Germano e Valerio Mastandrea ha accusato Netflix di offrire compensi irrisori


Ultimi aggiornamenti