Stefano Fresi: “Torna la banda di Smetto quando voglio”

In procinto di girare il sequel della commedia di Sydney Sibilia, dal 10 marzo torna sul grande schermo con Forever Young, proiettato in anteprima al Festival de la Comedie di Monte-Carlo


MONTECARLO – Ha capito di voler fare l’attore osservando da vicino Gigi Proietti, è cresciuto provando a imitare “i più grandi di tutti: Alberto Sordi, Nino Manfredi, Aldo Fabrizi” e oggi Stefano Fresi è uno stimato attore di commedie. Ne Gli Ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno provava a convincere Paola Cortellesi a deporre la pistola, in Smetto quando voglio di Sidney Sibilia – di cui sta per girare il sequel a partire dal 24 marzo – sperimentava sulla sua pelle la pillola perfetta, in Noi e la Giulia di Edoardo Leo riscattava un agriturismo dalle grinfie dei boss locali. Dal 10 marzo torna sul grande schermo con Forever Young (proiettato in anteprima al Festival de la Comedie di Monte-Carlo), nei panni del secondo violino pigro di un’orchestra, nonché genero di un instancabile sportivo interpretato da Teo Teocoli. Fausto Brizzi li ha scelti per mettere in scena un simpatico conflitto generazionale, che si risolve con la famigerata solidarietà maschile.

Com’è lavorare con Teo Teocoli?

Un salto con la rete, con lui si va sempre sul sicuro anche a livello di improvvisazione. Divertente, rigoroso, è stato un ottimo compagno di giochi.

Qual è il segreto per far ridere restando credibili?

La battuta deve essere costruita in scrittura, poi deve esserci la pancia, e io sono un esperto in questo! Ci deve essere sincerità, come attore devi crederci tu per primo. Ma forse il segreto è osservare a lungo la gente: per strada trovi tutti i colori della commedia, basta saper ascoltare e guardare con attenzione.

Forever Young esce in sala in un momento particolarmente favorevole per le commedie italiane.

Finalmente è tornato un cinema di sceneggiatura, si stanno realizzando bellissimi film che puntano molto sulla scrittura. Penso a Perfetti sconosciuti, a Lo chiamavano Jeeg Robot, due film fantastici. Stiamo applicando la grande lezione che ci hanno lasciato i vari Monicelli, Risi, Scola: serve un cinema di storie, di temi, di battute ben scritte. Sedersi troppo sulla bravura e sull’improvvisazione degli attori, per quanto bravi, non porta lontano. 

Sta per girare il seguito di Smetto quando voglio: cosa può dirci al riguardo?

Poco, altrimenti mi tagliano gli alimenti! Il cast è lo stesso, ormai siamo una banda: ci saranno gli stessi interpreti del primo film, da Edoardo Leo a Libero De Rienzo, e si aggiungeranno new entries. Personalmente sono molto contento del mio personaggio, ne vedrete delle belle: Sydney Sibilia è un genio.

Smetto quando voglio, Lo chiamavano Jeeg Robot e simili successi testimoniano anche un passaggio di testimone: a livello attoriale pare risolto il divario generazionale…
Sembra di sì, anche grazie a serie tv come Romanzo Criminale che hanno fatto emergere attori pazzeschi, come Vinicio Marchioni e Francesco Montanari. Chi dice che in Italia non ci sono bravi attori mente: ne abbiamo di straordinari, aspettano solo grandi storie che per fortuna stanno iniziando ad arrivare. Anche perché sceneggiatori di qualità ci sono.

E allora cosa manca?

Spesso il coraggio da parte dei produttori di scommettere su qualcosa che non sia direttamente commerciale o facile. Senza capire che il cinema deve fotografare le epoche: resta una delle possibili testimonianze di un periodo storico. 


La sua carriera finora pare determinata da scelte ben precise: in base a cosa seleziona i suoi progetti?

Uso un criterio semplice: dico sì a quello che mi piace, indipendentemente dal fatto che mi permetta di pagarmi il mutuo o una pizza, o che la proposta provenga da un grande maestro o da un ragazzo di 18 anni. Devono convincermi la storia, la scrittura, il cast, la regia. Non mi interessa la “grandezza” del personaggio: Max Bruno mi ha dato un ruolo piccolo ma splendido in Gli ultimi saranno ultimi, ad oggi lo ritengo una delle cose migliori che abbia mai fatto. 

Claudia Catalli
07 Marzo 2016

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