Mauro Uzzeo: sceneggiare il primo film Bonelli

Tra le novità più rilevanti di questa edizione di Lucca Comics & Games c’è sicuramente la presentazione del primo volume di Monolith, il fumetto edito da Sergio Bonelli Editore, che prelude a un film


LUCCA – Tra le novità più rilevanti di questa edizione di Lucca Comics & Games c’è sicuramente la presentazione del primo volume di Monolith, il fumetto edito da Sergio Bonelli Editore, ideato a partire da un soggetto Roberto Recchioni – tra i più celebri sceneggiatori di fumetti italiani e attualmente alla guida dell’amatissima testata ‘Dylan Dog’- e realizzato insieme a Mauro Uzzeo (sceneggiatura), con cui abbiamo scambiato qualche parola in esclusiva, e Lorenzo ‘LRNZ’ Ceccotti (disegni).  

Non si tratta di un fumetto qualsiasi, perché fa da acoompagnamento alla prossima uscita di un film omonimo, già presentato con successo al Fright Fest londinese, diretto da Ivan Silvestrini e di cui lo stesso Uzzeo, assieme a Silvestrini, a Stefano Sardo e Elena Buccaccio, è sceneggiatore. Oggi a Lucca il film viene introdotto al pubblico con una clip che rivela le caratteristiche della Monolith, un’automobile futuristica, teoricamente super-sicura, che diventa però una trappola per un bambino e un colosso da abbattere per sua madre che si trova a doverlo tirare fuori…  

Come il recente Mine, è un film basato su un high-concept. Con un occhio, immagino, anche a un budget ‘affrontabile’… 

E’ il primo vero film che porta produttivamente il marchio Bonelli, che come sappiamo è la più grande casa editrice di fumetti italiana. Anzi, è frutto dell’unione di più realtà produttive perché sono coinvolte anche Sky e Lock and Valentine. Naturalmente ne siamo onoratissimi. Dato il concept, temevo che il film restasse un po’ ‘chiuso’ ma chi lo ha visto al Fright Fest – io ancora non ho potuto – mi ha rassicurato. Mi hanno detto che è un film lineare ma con i suo tre momenti topici. I ‘momenti thriller’ che funzionano.  

Si tratta anche di un grande progetto multimediale, film e fumetto insieme. Come ha lavorato su ciascuno dei due? Raccontano la stessa storia?  

In entrambi i casi il soggetto è di Recchioni, ma le due storie sono diverse. Si tratta di una grossa critica al concetto falsato di sicurezza che ci viene offerto dalla nostra società. Sei convinto di proteggerti ma in realtà finisci in una gabbia. Nel fumetto ho co-sceneggiato insieme a Roberto restando molto attinenti al soggetto d’origine. Nel film invece ho avuto maggior campo e ho potuto differenziare la trama, in un’altra direzione, molto più femminile e incentrata sul personaggio di Sandra, su cosa significa la Monolith per lei e nel rapporto con questo figlio che deve salvare.  

Lei è anche regista, ha lavorato in pubblicità e sugli effetti digitali de L’ultimo terrestre, inoltre scrive regolarmente di cinema per testate come ‘Repubblica XL’ e ‘Best Movie’. Cosa ne pensa della rinascita del film di genere in Italia? Esiste?  

Più che di rinascita dire che c’è un cambiamento forte in atto, di cui per ora si accorgono solo gli addetti ai lavori. Se vai a vedere gli incassi a fine anno, nonostante i buoni risultati di Lo chiamavano Jeeg Robot o di Mine, non saranno molto diversi da quelli delle annate passate. Però tanti soggetti che prima restavano sulle scrivanie delle grosse case di produzione, ora, dato il successo di questi film, cominciano a essere presi in considerazione e noi che sceneggiamo ce ne accorgiamo. Si è aperta una finestra su quello che possiamo produrre.    

Mainetti, però, il film ha dovuto produrselo da solo…

Vero, ma ai David di Donatello è stato anche premiato, non dimentichiamolo, come miglior produttore italiano. E’ un segnale per tutti gli altri produttori e la riprova del fatto che produrre non significasolo metterci i soldi ma avere naso, investire sulla cultura e individuare i trend, facendo in maniera tale che i film di qualità vengano visti da tutti. Anche questo è parte del cambiamento.

E i distributori?

Più si va veloci meglio è. Budget enormi si muovono più lentamente, esattamente come nel fumetto. Tra quelli attualmente più attivi mi sembra ci sia proprio Lucky Red, che ha supportato il film di Mainetti. Altri due film da tenere d’occhio per me erano Veloce come il vento e Indivisibili, il primo con la sua struttura dramma-azione e la faccia di Accorsi, la più ‘stacca-biglietti’ del cinema italiano. Il secondo con due attrici straordinarie che ancora non capisco perché non abbiano invaso la tv.

E sul versante tv?

Lì stiamo dando il meglio. Gomorra, The Young Pope. Se questa è la qualità media, in futuro ne vedremo delle belle.

Oltre a Monolith, Uzzeo presenta a Lucca anche il suo libro a fumetti ‘Almeno un minuto insieme – Fossili di storie e altri atti d’amore’. Per Monolith, il film, è previsto anche un evento a sorpresa dove si mostreranno dei contenuti audio-video sulle caratteristiche della terribile macchina-trappola, come ha annunciato proprio Roberto Recchioni sul sui profilo facebook.    

Andrea Guglielmino
29 Ottobre 2016

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