Dario Argento: ho paura del remake di Suspiria

"Luca Guadagnino è una persona garbata e un regista intelligente, spero che non faccia un massacro del mio film". Così il maestro dell'horror durante la masterclass tenuta al Noir in Festival


MILANO – “Luca Guadagnino è una persona garbata e un regista intelligente, spero che non faccia un massacro del mio film”. Davanti al pubblico attento degli studenti dello Iulm di Milano, Dario Argento ha tenuto una masterclass fiume in cui ha scandagliato molti aspetti del suo cinema senza potersi sottrarre all’inevitabile curiosità intorno al remake di Suspiria che il regista di Io sono l’amore sta girando a Varese. L’incontro con il maestro dell’horror italiano era uno dei momenti conclusivi della 26/a edizione del Noir in Festival, che ha presentato la versione restaurata di 4 mosche di velluto grigio e si chiude questa sera con l’anteprima di Collateral Beauty.

IL REMAKE DI SUSPIRIA
– “Questo progetto è stato al centro di una lunga odissea: i diritti di Suspiria vennero acquistati da un gruppo, il film doveva essere diretto da un regista americano, ma la prima sceneggiatura era brutta e anche le seguenti non funzionavano. I diritti quindi sono tornati ai precedenti proprietari tra cui Luca Guadagnino, un amico e un grande amante e conoscitore del cinema: ha deciso di dirigerlo lui, non so con quanta scienza… Non mi sembra molto adatto per questo genere di film. Dopo che non lo sentivo da anni, Luca mi ha telefonato alcune settimane fa per invitarmi sul set a Varese. Io del progetto non avevo nessuna notizia diretta, sapevo solo cose che mi erano state riferite… ci ho pensato un po’ e alla fine ho deciso di non andare, preferisco non vedere come viene cambiato tutto”.

DIALOGO CON I GIOVANI – “In questi giorni ho fatto masterclass a Parigi e a Torino, in grandi sale piene di ragazzi. Forse le nuove generazioni apprezzano i temi che affronto e il modo in cui lo faccio, sentono la sincerità con cui esprimo le mie idee”.

LA PSICOANALISI
– “Una volta Fellini disse ‘Il mio lavoro è una sgangherata seduta psicoanalitica’. Mi riconosco tanto in questa frase, traggo moltissima ispirazione dal mio passato, dai ricordi filtrati da una memoria fallace, racconto la mia parte oscura, i miei pensieri nascosti e brutali, esploro le parti più profonde del mio subconscio”.

LA FAMIGLIA – “Credo che la famiglia, nei tempi attuali, sia all’origine di tutte le peggiori pulsioni. Non è un caso se i miei assassini hanno sempre avuto un passaggio grave in famiglia”.

OPERA – “In questo periodo si riscopre molto il mio cinema. In Francia è riuscito Opera nella sua versione originale, non in quella tagliata di 15 minuti che uscì in Italia facendomi inorridire: erano state tolte le scene più forti e impressionanti. È stato un film perseguitato, i francesi sono stati contenti di vederlo per intero”.

LA MUSICA
– “Volevo che i Deep Purple scrivessero le musiche di 4 mosche di velluto grigio, ma in quel periodo erano in tournée e non poterono. Non l’ho mai detto a Morricone, che poi fece le musiche, si sarebbe arrabbiato come una belva. Per Profondo rosso volevo i Pink Floyd: li contattai e mi dissero che lo avrebbero fatto volentieri, ma erano impegnati. Ho lavorato con artisti come Brian Eno e Keith Emerson, ma ho anche sfiorato tanti altri musicisti geniali”.

UN LIBRO DI FAVOLE – “Sto scrivendo un libro di favole nere per adulti, ma ci metterò molto tempo: in un anno ho scritto solo due racconti”.

GLI HORROR POLITICI
– “Ho collaborato a uno dei film più politici mai fatti, cioè Zombi di Romero, che è una delle più forti dichiarazioni contro il consumismo. In ogni caso tutto è politica, e nei miei film ci sono sempre moltissimi simboli… Anche se non apertamente, anche il mio cinema è politico”.

Michela Greco
15 Dicembre 2016

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