Francesca Solinas, ritorno alla Maddalena

"Il Premio Solinas, grazie anche al rapporto tra le Università di Sassari, Cagliari e Tor Vergata, torna in Sardegna, abbandonata allora per mancanza di ascolto da parte delle istituzioni sarde"


LA MADDALENA – Giovani sceneggiatori (e non solo) docenti, produttori, tutti a La Maddalena per tornare a parlare di cinema. Un meeting organizzato dal Premio Solinas, diretto da Annamaria Granatello, in quell’isola che fu teatro di tanti incontri creativi voluti dallo sceneggiatore Franco Solinas che ospitava qui colleghi come Gillo Pontecorvo o Gian Maria Volonté.
Per Francesca Solinas, figlia di Franco, un ritorno che ha il sapore di una grande conquista. “È un ritorno a casa. Il Premio è nato a La Maddalena nel 1985/86, ma poi si è spostato a Roma per mancanza di ascolto da parte delle istituzioni sarde di allora”.

Grandi obiettivi e personaggi sin da allora?
Nella prima edizione del Premio il presidente era Franco Cristaldi e nella giuria c’erano Age e Scarpelli e poi Suso Cecchi D’Amico, Ugo Pirro, Nanni Loy con i quali il momento conviviale era fondamentale per la creatività. Ora grazie anche alla connessione tra le Università di Sassari, Cagliari e Tor Vergata, stiamo ricreando questo ponte tra Roma, dove tradizionalmente si fa il cinema, e la Sardegna. Il desiderio è quello di portare qui i nuovi talenti a parlare di cinema, un desiderio che era di Franco Solinas.

Come si svolge questo Cantiere delle Storie?

Il premio Solinas scopre nuovi talenti per il cinema e non solo e nell’occasione presenta i pitch dei progetti ai produttori, cosa che facciamo anche durante l’anno a Roma, proprio perché l’accesso alla professione necessita dell’incontro con il produttore giusto per realizzare i progetti dei ragazzi.

Quali sono gli autori del nostro cinema nati grazie al Premio Solinas?
A partire dalla prima edizione Francesca Archibugi con Gloria Malatesta e Claudia Sbarigia, poi ci fu Marrakech Express, scritto da Carlo Mazzacurati, Enzo Monteleone e Umberto Contarello e diretto poi da Gabriele Salvatores o anche La seconda volta di Mimmo Calopresti, prodotto e interpretato da Nanni Moretti. Insomma sin dall’inizio grandi nomi ma anche la nuova leva degli sceneggiatori è nata grazie al Premio. La maggior parte degli sceneggiatori che adesso lavora sono venuti fuori proprio grazie al Premio Solinas.

Ed ora con il Cantiere delle Storie cercate nuovi talenti?
Il cinema italiano ha bisogno di un profondo rinnovamento,  sono gli studenti di cinema a doversi far carico di raccontare nuove storie e a trovare strade creative capaci di ricreare un fermento fondamentale per tutta l’industria dell’audiovisivo. Qui a La Maddalena con 150 tra studenti, docenti, sceneggiatori e produttori, si cerca di insegnare di nuovo ai giovani a parlare di cinema, passo indispensabile verso la scrittura. 

Stefano Amadio
23 Giugno 2017

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