Cate Blanchett: “Magia: andate a votare!”

L'attrice è alla Festa del Cinema per presentare 'Il mistero della casa del tempo' di Eli Roth e incontrare il pubblico


Oggi alla Festa del Cinema di Roma è il giorno de Il mistero della casa del tempo (in sala il 31 ottobre con 01), fantasy thriller di Eli Roth che, pur non rinunciando a qualche riuscita deriva horror come ci si aspetta dal regista di efferati splatter come Hostel e The Green Inferno, si attesta sostanzialmente sulle coordinate di un film per ragazzi, fedelmente al romanzo da cui è tratto, scritto da John Bellairs nel 1973 e conosciuto in Italia col titolo ‘La pendola magica’ (il film invece, in inglese, si chiama The House with a Clock in its Walls). Piccoli brividi, insomma, con qualche inevitabile strascico ‘potteriano’ e un cast d’eccezione di cui fanno parte Jack Black e Kyle MacLachlan oltre a Cate Blanchett, che oggi è nella capitale per presentare il film e per un incontro con il pubblico oltre al tradizionale red carpet.

Nella pellicola è una potente fattucchiera, indebolita da un trauma personale. E’ vero che la magia è in ognuno di noi?

Il film proietta la magia nel mondo reale ed è la cosa che più mi è piaciuta di questa storia. Gli sciamani più potenti tramutavano il piombo in oro. E’ una metafora importante, significa che si può evolvere. Non bisogna mai restare fermi dove si è o lasciarsi etichettare da quello che ti dicono a scuola o all’università. Si può reagire e questo è un messaggio importante per i ragazzi e per le famiglie.

Si sente responsabilizzata dall’interpretare un film per ragazzi?

Ho quattro figli, quindi nel bene e nel male sì, parlare ai giovani è una grande responsabilità. Io però cerco sempre di farlo senza sermoni, solo in pura veste di essere umano. Film come questo trasformano il mondo in un posto bello e sentimentale, e oggi è importante presentare ai ragazzi, che sono così svegli e capaci rispetto alle generazioni precedenti, un mondo più complesso e sfumato di quello che può sembrare in superficie. Dai bambini si può anche imparare tanto, e credo sia molto importante il ruolo di chi li accompagna al cinema, che sia in grado di stimolarli a porsi le giuste domande.

Il giovane protagonista è un ragazzo piuttosto indomito. Lei lo è stata da bambina, o lo è tuttora?

Se c’è qualcosa che mi ha reso indomita sono stati certamente gli errori e i fallimenti, più dei successi. Alla mia età ho avuto la fortuna di ricevere molti premi e riconoscimenti, ma non ci penso spesso. Gli insuccessi invece mi hanno sempre spronata e mostrato una via, mi hanno aperto varchi e incoraggiata, mi hanno aiutata a inspessire la mia pelle e a diventare saggia, ad avere coraggio quando bisogna parlare e ad essere cauta quando bisogna tacere.

Sappiamo che interpreterà la comica Lucille Ball in un film prodotto da Amazon. Lei era piuttosto indomita…

Un’autentica forza della natura, non solo come attrice ma anche come produttrice, che ha influenzato moltissimo il modo di lavorare degli attori a Hollywood. Tuttavia il progetto non ha ancora un regista per cui non mi sono ancora messa al lavoro sulla parte, al momento sono solo una sua grande ammiratrice.

Che genere di film preferiva da ragazza?

Ero ossessionata dall’horror, avrei potuto vederne quattro o cinque a settimana, per questo ho amato lavorare con Eli Roth, anche se in questo caso abbiamo fatto un film per famiglie. Amo il mystery come nelle storie di Sherlock Holmes o di Nancy Drew. Ma al di là del genere, qui si tratta di una storia di famiglia. Tre personaggi orfani di qualcosa si riuniscono e trovano forza l’uno nell’altro. Le famiglie si formano in mille modi. Anche per me è così: l’amore che provo nei confronti della mia figlia adottiva è identico a quello che provo per i figli naturali.

Si è ispirata a qualcosa in particolare per questo ruolo?

Raramente leggo libri o guardo film o mostre o ascolto musica con il preciso intento di usare quello che assorbo per applicarlo al personaggio. Da quando ho i ‘capelli bianchi’ penso soprattutto a divertirmi. Elaboro le cose per amore o interesse, mi interesso di tutto, dalla politica alle opere d’arte ma non so mai quando si potrà far sentire nel corso del mio lavoro. Il mio personaggio è sopravvissuto alla guerra e ha perso molto, sono riferimenti che posso dare ai miei figli e forse il mio punto di forza è proprio questo, cercare di elaborare tutto attraverso la visione dei miei figli, in effetti mi sono confrontata con mio figlio e ho cercato di capire quale parte lo colpisse maggiormente del romanzo ‘La pendola magica’. Inoltre c’è stato un lavoro fantastico su scenografie e costumi, che hanno reso alla perfezione il senso di fiaba moderna del film.

Mette qualcosa di sé stessa nei suoi personaggi?

Io mi annoio quando si parla di me stessa, a volte penso ‘ma perché tutte queste persone sono interessate a me?’. Addirittura dopo Carol mi chiedevano della mia sessualità. Nessuno però mi ha mai chiesto se sono diventata immortale dopo aver interpretato un elfo ne Il Signore degli anelli. Ad ogni modo, mi interessa molto di più mettermi dietro al punto di vista di qualcun altro.

Se potesse avere un potere magico quale sceglierebbe?

Farei in modo che tutte le persone dai diciotto anni in su andassero a votare. La democrazia e le elezioni in America sono una responsabilità e il voto è obbligatorio. Non posso fare in modo che tutte le persone nel mondo votino in America ma certamente l’effetto delle elezioni americane si riflette ovunque.

Andrea Guglielmino
19 Ottobre 2018

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