Ascesa e caduta di Alendelòn, boss della camorra

I milionari di Alessandro Piva, primo titolo italiano del Concorso, è liberamente tratto da un libro che narra nella Napoli anni '80 e '90 le vicende sanguinose e criminali di un clan di Secondigliano


ROMA.I milionari è stato messo in cantiere e girato prima che venisse realizzata e mandata in onda la serie televisiva Gomorra e comunque non c’è sovrapposizione tra i due prodotti artistici” ci tiene a precisare Alessandro Piva che firma il primo titolo italiano del Concorso. Il film è liberamente tratto da “I milionari. Ascesa e declino dei signori di Secondigliano”, libro scritto da Giacomo Gensini insieme al pubblico ministero Luigi Cannavale, che alla fine degli anni ‘90 condusse le inchieste che portarono a smantellare il clan di Secondigliano, in quel momento in piena guerra fratricida, guidato da Paolo Di Lauro (Ciruzzo ‘o milionario) e diventato egemone grazie al traffico di droghe e agli appalti per la ricostruzione del terremoto.
Cuore del film è l’ascesa e la caduta di un boss napoletano e del suo clan camorristico. Marcello Cavani, detto Alendelòn, figlio di un impresario pieno di debiti, conosce fin da ragazzino la frenesia del riscatto sociale che diventa ansia di accumulazione e bramosia di potere a qualunque prezzo. Ma la sua scalata viene travolta dalle guerre sanguinose tra clan, dalla perdita di affetti cari, dal carcere.

“Ci sono stati diversi tentativi di raccontare la camorra, il mio film ha l’ambizione di guardare da un’angolazione poco frequentata – spiega Piva – quella di un gangster drama americano con una forte attenzione alle psicologie dei personaggi”.
Francesco Scianna si è calato nel ruolo del boss senza alcun giudizio morale, evitando i cliché, documentandosi il più possibile sulla persona reale che ora vive sotto falso nome, essendo stato un collaboratore di giustizia. “C’è un conflitto di fondo, Marcello è attratto dal potere, si eccita ma è fatto di un’altra pasta. La vita lo porta a un’altra scelta, ma c’è un continuo conflitto in lui e ho cercato di comunicare al pubblico la sua angoscia e solitudine”.
Per il regista l’idea di fondo del film è che la rincorsa del potere fine a se stessa non può che implodere, non possono convivere l’anima borghese, familiare, tranquilla e quell’esistenza fatta di nascondigli e di latitanza continui. “Questo scenario criminale ha affascinato di recente il pubblico. Il paese ha questa cancrena che negli ultimi anni è stata tollerata più che in passato e forse – continua Piva – c’è un bisogno di osservare questo fenomeno, e di risvegliare gli anticorpi dell’organismo sociale per ridimensionare se non debellare il fenomeno camorristico”.

Francesco Di Leva, un altro dei protagonisti de I milionari, è convinto che a differenza di altri film sulla camorra qui viene narrato un pentimento, che costituisce una delle possibilità per sconfiggere la criminalità e un modo per uscirne.
Valentina Lodovini è la moglie del criminale, Rosaria che viene dalla periferia napoletana, si sposa già a 16 anni e per estrazione sociale non ha possibilità di scelta, di un progetto diverso di vita.
“Il sentimento e l’amore hanno portato Rosaria verso quel mondo – dice la Lodovini – non è la donna boss, sceglie di non sapere. Il suo è un altro tipo di omertà, rispetto a chi non denuncia. In fondo lei è convinta di essere il boss tra le pareti domestiche e poi è travolta dagli eventi”.
Per Piva il personaggio di Rosaria è un po’ il simbolo dell’epoca in cui è ambientato il film, tra gli anni ’80 e ’90, “quel ventennio in cui la sistematica distruzione di un sistema di ideali, che ci apparteneva più saldamente in passato, ha comportato l’accettazione di una serie di compromessi, la voglia di arricchirsi velocemente travolgendo qualsiasi valore”.

Il film ha avuto alcuni problemi produttivi nella fase finale, superati grazie alla disponibilità e allo sforzo di tutta la troupe, del regista che ha dovuto anche essere un po’ produttore suo malgrado. I milionari sarà distribuito in sala da Teodora Film nella seconda metà di novembre.

Stefano Stefanutto Rosa
19 Ottobre 2014

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