Nel deserto con i nuovi homeless


G.RosiGIANFRANCO ROSI “Venivo da otto anni di deserti americani, perché solo visitandoli è possibile capire l’America e un amico mi ha suggerito di andare a Slab City, a tre ore da Los Angeles, nel nord-est della California. E’ una base militare dismessa della Seconda Guerra mondiale, e in quella piattaforma di cemento si accampano questi rifugiati.
Una località dove negli anni Settanta arrivavano clandestini, hippy, nomadi e personaggi bizzarri. Oggi è l’ultimo approdo della libertà americana, un luogo di frontiera, dove è possibile vivere ai margini della società come si vuole, senza essere giudicati. Un luogo senza polizia, ma con regole precise: innanzitutto non fare domande, non chiedere da dove si proviene e dove si va. Proibiti i furti, le violenze e gli abusi.

Chi sono gli abitanti di Slab City, che è apparsa anche in Into the Wild di Sean Penn? Dei pionieri, dei contemporanei del futuro. Persone che spesso provengono da una catastrofe personale: divorzi, malattie, incidenti stradali, perdita di lavoro, carcere. In media ci vivono 1500 persone, ma continuo è il ricambio degli abitanti, si fermano anche dei pensionati con i loro camper, perché superato il confine del vicino Messico i costi delle cure mediche si abbassano.

Il film traccia una mappa di volti, parole e memorie e i personaggi che ho voluto raccontare rappresentano degli archetipi della condizione umana.
Ken è un ex-seminarista che ha avuto un incidente con la moto e sta perfezionando un suo progetto per il motore a combustione interna. Lily viene da un ambiente benestante e ora ha solo una Honda Civic, relativamente nuova, dove dorme col suo cane. Mike, autore della canzone che dà il titolo al documentario e un tempo professore di biologia, ha perso la figlia in un tragico incidente e fa da ponte tra tutti gli eventi e i personaggi. Wayne&Carol: lui entra e esce dalla prigione ed è ubriaco giorno e notte; lei ha qualche difficoltà nel parlare dopo che un ex-fidanzato le sparò in bocca e poi le uccise il figlio. Cindy, veterano del Vietnam in pensione, porta la parrucca e vive come una donna. Sterling, un tempo attore di C movies, è ora l’uomo che porta con un furgone l’acqua alla comunità.

Per due anni ho vissuto a Slab City in un camper, il tempo necessario per conquistare la fiducia di alcuni dei suoi abitanti e ogni tanto riprendere con la mia cinepresa la quotidianità di queste persone. La distesa arida non costituisce lo sfondo del film, ma è sia il campo d’azione sia un personaggio della comunità”.

 

(Testo raccolto da Stefano Stefanutto Rosa)

 

 

SINOSSI

In una terra di nessuno, a 40 metri sotto il livello del mare, in una base militare dismessa a 250 km a Sud Est di Los Angeles, vive un gruppo di persone ai confini del mondo, senza elettricità, senza acqua, senza polizia, senza governo.

In questo vasto deserto si depositano e conservano tutti i detriti – fisici e mentali – dei nostri tempi, mantenuti intatti dall’aria arida del deserto.

Chi arriva in questo non luogo, viene cancellato dalla società, come un rifiuto non smaltibile. Chi arriva qui, sotto il livello del mare, ha toccato il fondo del proprio dolore e oltre non può più sprofondare. Eppure solo qui sembra affiorare il futuro di ognuno di loro. Un paesaggio apocalittico, ma anche la propria casa.

Questa è la storia di Ken e Lily, di Carol e Wayne, di Mike, Cindy e Sterling. Questo film copre quattro anni della loro vita e le loro vite compongono la sceneggiatura di questo film.
Il regista ha vissuto accanto a loro in questo arco di tempo entrando simbioticamente nella loro esistenza, fino a diventare “invisibile”. Per questo il film non può essere definito un documentario, perché i protagonisti mettono in scena se stessi, la propria vita, “recitando” la loro realtà.

Sembrano degli homeless, ma non hanno nulla a che vedere con i “barboni”. La loro vita scorre in una situazione estrema e tuttavia riproduce la normalità. Cucinano, leggono, fanno l’amore, curano il loro aspetto, cercano lavoro, fanno musica, coltivano ancora sogni…
Non hanno rifiutato la società, le convenzioni, la “normalità”, ma ciascuno di loro, per circostanze diverse, si è trovato “fuori”.
Sono la nuova povertà.

 

 

 

  • regia: Gianfranco Rosi
  • cast: Lily, Ken, Cindy, Michael, Carol, Wayne, Sterling
  • fotografia: Gianfranco Rosi
  • montaggio: Jacopo Quadri
  • suono: Gianfranco Rosi
  • produttore: Gianfranco Rosi
  • produzione: 21oneproductions
  • paese: Italia/ Usa
  • anno: 2008
  • durata: 105′
  • genere: documentario
  • formato: 35 mm Colore

 

 

 

redazione
01 Settembre 2008

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