Tre personaggi per un Doc: il pugile, la badante e il comunista


TORINO. Che strano effetto vedere nella casa di un anziano comunista italiano, piena di ricordi e cimeli del suo passato politico, la badante arrivata da una delle repubbliche dell’ex Unione Sovietica, la Moldavia ora Stato a sé. Nel documentario Valentina Postika in attesa di partire di Caterina Carone, passato a Italiana.doc, va in scena a Pesaro la convivenza quotidiana di due solitudini, venute da mondi lontani e diversi, che a loro modo si rispettano e s’aiutano.
Il quasi novantenne Carlo Paladini, antifascista e dirigente comunista del Pci pesarese negli anni ’50, vive di ricordi tra ritagli di giornali, tessere del partito in bella mostra, e immagini di grandi sfilate del primo Maggio da lui girate durante i viaggi d’amicizia nell’ex Urss.
La 34enne Valentina, figlia di quel regime comunista, insegue invece il sogno di una vita migliore per sé e per i suoi tre figli, rimasti in Moldavia senza un padre. Il suo domani dipende dalla cura e assistenza di un vecchio ormai al tramonto.

La sceneggiatura di Valentina Postika in attesa di partire ha vinto lo scorso anno il Premio Solinas documentario per il cinema alla sua prima edizione, cioè 5mila euro che sono stati investiti nella postproduzione. E la regista Caterina Carone lo ha prodotto con Enrica Gatto, curatrice anche del montaggio e del suono, in collaborazione con la Faber Film.
“All’inizio l’idea era di un lavoro imperniato sulla figura di mio nonno, ma subito mi sono resa conto quanto fosse importante la presenza di Valentina, una delle tante donne straniere che da noi accudiscono gli anziani e li accompagnano fino alla morte. Così ho seguito entrambi nell’arco di un anno, accumulando oltre 90 ore di girato”, racconta l’autrice. E quasi in contemporanea è cominciato il non facile lavoro di montaggio, “si è tratto di un vero e proprio parto” dice ironica Enrica Gatto, che ha anche utilizzato brani dei filmini amatoriali girati in passato dal protagonista.

E proprio l’attesa è il cuore del documentario: Carlo sa che ormai non ha più quel tempo prezioso per fare tutto quel che vorrebbe; Valentina aspetta di tornare dai figli con i soldi necessari per l’acquisto di una casa di campagna.
“Il mio è un documentario ‘osservativo’. Ho seguito i personaggi in tutti i loro spostamenti, lasciandoli fare, senza invadere il loro spazio. Ho voluto anche restituire l’idea di come ogni giorno Carlo diventi sempre più vecchio – dice la regista – Alla fine ho mostrato il mio lavoro a entrambi e le reazioni sono state diverse. Carlo mi ha detto: ‘questo film o è la mia vita o la mia morte’; Valentina ha voluto vederlo da sola e per ora non l’ha commentato”.

Anche Marcello Sannino con il suo Corde, prodotto da Antonella Nocera per Parallelo 41 e mostrato sempre a Italiana.doc, ha pedinato un’esistenza, qui di un giovane pugile nella Napoli di oggi, nell’antico quartiere Ventaglieri. Il regista per quattro anni ha seguito Ciro Pariso, oggi 25enne, dai suoi esordi come dilettante al successo da professionista, dal suo matrimonio alla nascita di un figlio e alla morte del suo maestro di pugilato.

“La boxe è luogo di grandi contraddizioni, i pugili sono già di per sé attori e il ring è il loro palcoscenico. E la boxe, come altri sport, in una città difficile come Napoli – dice l’autore – può salvare la vita dei giovani. Ciro, al contrario di altri suoi coetanei e del padre, sfugge dalla tentazione di delinquere, ma ha bisogno di essere allevato e seguito. La salvezza la trova nella ‘NapoliBoxe’, la palestra di Lino Silvestri, figlio del mitico Geppino, maestro di campioni, che porterà Ciro all’ambito titolo italiano di campione dei pesi gallo”.

Il regista ha scelto Ciro perché diverso dagli altri pugili, più spavaldi e rissosi, grazie alla sua tenerezza così in contrasto con quel mondo rude. “Lui era esile, taciturno, piegato in se stesso, un po’ sfuggente, i suoi silenzi mi hanno ricordato Paul Newman di Lassù qualcuno mi ama“.
Nel montaggio Sannino ha dovuto fare una faticosa selezione tra oltre settanta ore di girato, un lavoro di sottrazione per lasciare allo spettatore la sensazione finale che sarebbe stato bello vedere sullo schermo altro di questa storia.

Al momento Sannino sta lavorando a un documentario su Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. “L’ho conosciuto durante le riprese di un altro mio documentario, L’ultima Treves, su una storica libreria sotto sfratto. E’ un racconto evocativo della sua persona, un aristocratico illuminato, che comincia dal dopoguerra, quando conosce e frequenta Benedetto Croce, per arrivare al presente con i suoi allievi che studiano con lui a casa e nell’Istituto”.

Stefano Stefanutto Rosa
19 Novembre 2009

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti