ROMA. IL CASO APOLLO


Via libera da parte del Consiglio comunale di Roma all’acquisizione del cinema Apollo il vecchio teatro Liberty del 1917 situato in via Giolitti nel quartiere dell’Esquilino. Trasformata da tempo in cinema a luci rosse, il Pussycat, la grande sala dell’Apollo è stata sottratta alla sorte di diventare un bingo da una mobilitazione pubblica.
Abitanti del quartiere, intellettuali e artisti si sono riuniti facendo sottoscrivere appelli e realizzando eventi artistici come il concerto cui hanno partecipato 3mila persone invitate via e-mail. Tutto ciò per avviare il recupero urbanistico e culturale di questo spazio di 700 metri quadri di superficie con capienza dai 300 agli 800 posti, di grande valore artistico e storico.
La lotta ha così incontrato la sensibilità della giunta guidata dal sindaco Walter Veltroni, che ha deciso l’acquisto del cinema Apollo, di proprietà della società Cairoli 2000, per la cifra di oltre 4 milioni di euro. Il passaggio successivo sarà una gara per la progettazione degli spazi che saranno gestiti dal vincitore del miglior progetto culturale internazionale.
Ma cosa succederà dopo di allora? L’ Apollo diventerà uno spazio che rispecchi la multietnicità del quartiere programmando i grandi capolavori della storia del cinema accanto a film provenienti dalle cinematografie più emarginate? O ancora un luogo che ospiti gli eventi musicali dell’Orchestra Internazionale di Piazza Vittorio, un ensemble di circa trenta musicisti provenienti da tutto il mondo, ideato e voluto dalla Piccola Orchestra Avion Travel e che realizzi anche manifestazioni letterarie in una zona sprovvista di librerie?
Molto successo ha avuto nello corso maggio la lettura del Pasticciaccio di Gadda in via Merulana. Tra i lettori Fabrizio Bentivoglio, Iaia Forte, Valeria Golino, Mario Martone, Fabrizio Gifuni, Anna Bonaiuto… e Nanni Moretti, anche lui individuato tra i possibili futuri gestori dell’Apollo. Un’ipotesi probabilmente infondata, ma motivata dal fatto che il Nuovo Sacher, la sala cinematografica di Moretti, è proprietà dei Monopoli di Stato e fa parte quindi dell’elenco dei beni alienabili del demanio.
Altri pensano, invece, che diventerà un clone dell’Ambra Jovinelli, sotto la protezione della direttrice Serena Dandini.
Nel frattempo, l’associazione Apollo 11, che s’è impegnata nel recupero della sala, ha avuto dalla preside di una scuola del quartiere, l’Istituto Galileo Galilei, l’autorizzazione ad occupare uno spazio, che sta ristrutturando a proprie spese. Nasce dunque un Piccolo Apollo per “iniziare a costruire il nostro Cinema della Memoria, come risposta all’imperante sottocultura televisiva”, dichiara Agostino Ferrente, regista e presidente di questa associazione. Ad affiancare Apollo 11 vi potrebbe essere Domenico Procacci, tra gli amici dell’associazione.

Stefania Palisi
04 Luglio 2002

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