2014, calo di incassi e presenze. 2015 parte bene

Se il mercato cinematografico italiano mostra il segno negativo nell’anno appena trascorso, va rilevato il buon avvio del box office del periodo 1/13 gennaio 2015 -


Se il mercato cinematografico italiano mostra il segno negativo nell’anno appena trascorso, il buon avvio del box office di inizio 2015 e la qualità dei listini annunciati lasciano sperare in un’inversione di tendenza se sostenuta da un’offerta del film distribuita nell’arco di tutti i 12 mesi. E’ quello che s’augurano le associazioni ANEC, ANEM e ANICA presentando i dati Cinetel, che rileva il 93% delle presenze dell’intero mercato (leggi le varie tabelle).
I biglietti venduti nel 2014 sono stati 91.465.599 (-6,13% rispetto al 2013) e gli incassi sono stati pari a 574.839.395 €, con una flessione del 7,09%. Cinetel stima che il mercato nazionale totale del 2014 elaborato dalla Siae sarà di circa 100 milioni di biglietti staccati (nel 2013 105,7 mln.di biglietti).

Diminuisce la quota di mercato del cinema italiano che in termini di presenze scende al 27,76% contro il 31,16% del 2013. In calo anche la quota di mercato del cinema statunitense, passata dal 53,37% del 2013 al 49,65% del 2014. Cresce il numero di film distribuiti che nel 2014 sono stati 470, a fronte dei 454 del 2013, e aumentano i titoli italiani, da 162 nel 2013 a 171.
Positivo l’avvio del 2015: i primi sei giorni hanno segnato il risultato migliore degli ultimi vent’anni, con 4,8 milioni di presenze in sala. Il trend positivo è proseguito anche nei giorni successivi: dal primo al 13 gennaio i biglietti staccati, rispetto all’omologo periodo del 2014, sono infatti aumentati del 10,35% e gli incassi del 10,71%.

Un anno duro dunque il 2014 e Luigi Lonigro, vicepresidente della sez. Distributori Anica, individua come cause: la carenza di blockbuster americani estivi (stessa cosa negli USA) nonché italiani, tant’è che occorrono i primi 4 titoli della classifica 2014 per raggiungere il tetto degli oltre 50 milioni incassati da Checco Zalone nel 2013; l’assenza di film italiani, visti a Cannes, forti per incasso; la partenza lenta dei film natalizi.
Francesca Cima, presidente della sez. Produttori Anica mette l’accento su alcune tendenze comunque positive emerse nell’anno appena trascorso. A cominciare dall’aumento della quota di mercato del prodotto europeo – 17,24% di presenze contro il 10,78% del 2013 e 16,60% di incassi contro il 10,46% – che Cima interpreta come una richiesta di diversificazione del prodotto da parte del pubblico, confermata dal successo al box office di opere come Il giovane favoloso di Mario Martone (6 mln. e 200mila l’incasso) e Smetto quando voglio di Sidney Sibilia (oltre 4 mln.). A detrimento del mercato vanno la stagionalità delle uscite e dunque la concentrazione dei titoli nei mesi non estivi con evidente ‘guerra fratricida’ del prodotto, per non parlare della pirateria, cifra rimarchevole ma assente nel consuntivo 2014. Ma Cima spera per il 2015 nei risultati che alcuni film di registi come Moretti, Garrone e Sorrentino potrebbero ottenere se selezionati dal Festival di Cannes.

Carlo Bernaschi, presidente ANEM, ricorda che tutte le strutture cinematografiche sono in forte sofferenza a causa di una resa media per schermo non sostenibile. Strutture che andrebbero ristrutturate e aiutate a competere. Bernaschi rileva che “i multiplex e le multisale hanno raccolto quasi il 75% degli spettatori e degli incassi e che i primi dati generali del 2015 sono fortemente incoraggianti; quest’anno i listini dei distributori sono per fortuna fortissimi”.

Per Luigi Cuciniello, presidente di ANEC, non è facile il confronto con il 2013 che ha visto in testa il film Sole a catinelle con l’8,22% delle presenze dell’intero mercato. A fronte della carenza di uscite estive sui ripresenta l’affollamento di uscite nel periodo autunnale. Da notare che il film in testa al box office del 2014, Maleficent, è uscito il 28 maggio, a conferma che il pubblico è disponibile ad andare al cinema anche in estate. Hanno inoltre faticato le commedie italiane natalizie: superato il fenomeno del cinepanettone non si è trovata un’alternativa adeguata. Per quanto riguarda l’esercizio da segnalare la diminuzione del prezzo medio del biglietto a 6,02 € rispetto al 2013 (6,08 €).
I dati rilevano anche una diminuzione dell’incasso medio per schermo per tutte le tipologie di sala. Fondamentale è allora per le strutture più piccole un pieno accesso al prodotto e la possibilità di sfruttare appieno l’investimento fatto per la digitalizzazione.
Cuciniello anticipa che, per promuovere il prodotto, verrà rilanciata la Festa del cinema con idee e modalità nuove, e collocata in un periodo adatto perché funzioni da traino.

 

Stefano Stefanutto Rosa
15 Gennaio 2015

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