Celestini, Marra e Lavagna in concorso ai Venice Days. Omaggio alla Bergman

Tra i 5 titoli italiani delle Giornate degli autori 3 i film che vedono presente Luce Cinecittà: Arianna di Carlo Lavagna, Viva Ingrid! di Alessandro Rossellini e Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti


Tra i titoli italiani delle Giornate degli autori troviamo 3 film che vedono presente Luce Cinecittà: come distributore di Arianna, esordio in Concorso di  Carlo Lavagna; come produttore insieme a Chopard di Viva Ingrid! di Alessandro Rossellini, figlio di Renzo, e scritto da Angelica Grizi, un omaggio a Ingrid Bergman nel centenario della nascita; tra i produttori del documentario Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti che firma con Irene Bignardi il soggetto sul famoso locale veneziano.

Gli altri film italiani in concorso sono: La prima luce di Vincenzo Marra con Riccardo Scamarcio e Daniela Ramirez, una coproduzione Italia/Cile distribuita da Bim e Viva la sposa di Ascanio Celestini, una coproduzione Italia/Francia/Belgio, nella quale figurano i fratelli Dardenne con la loro Les Films du Fleuve, e distribuitada Parthenos.

Arianna, interpretato da Odina Quadri, Massimo Popolizio e Valentina Carnelutti, è il racconto di una 19enne che non ancora ha avuto il suo primo ciclo mestruale, nonostante gli ormoni prescritti dal ginecologo. All’inizio dell’estate si ritrova dopo tanti anni nel casale di famiglia dove Arianna è cresciuta da piccola. Durante questa permanenza comincia a indagare sul proprio corpo e  passato; l’incontro con la giovane cugina Celeste e la perdita della verginità con un coetaneo, spingono la protagonista a confrontarsi con la vera natura della propria sessualità.
Arianna è un film che viene da lontano, da un inatteso gesto dell’inconscio di un bambino che un giorno sogna di essere donna e da allora si trova a confrontarsi con una domanda fondamentale a cui non aveva pensato: perché ci è data questa identità e non un’altra? – spiega il regista – Quel bambino sono io a nove anni e i sogni in cui immaginavo di essere altro da me mi hanno accompagnato a lungo durante quella tarda infanzia in cui ci si comincia a interrogare sulla propria esistenza terrena. Il precipitato di quei sogni, forse il riemergere delle loro memorie, sono l’origine emotiva di questo film. Arianna è un film che s’interroga sul rapporto tra potere e anormalità e sulle conseguenze del loro conflitto”.

Viva Ingrid! è il racconto della stagione italiana della grande attrice Ingrid Bergman, tra il 1948 e il 1956. Otto anni in cui nacquero la grande storia d’amore con Roberto Rossellini, tre figli e cinque indimenticabili film. Viva Ingrid! si compone di cinegiornali dell’epoca (tra cui immagini provenienti dall’Archivio Luce), brani di film di Rossellini da lei interpretati e soprattutto di straordinari filmini familiari girati in buona parte dalla stessa attrice. Un viaggio in Italia con gli occhi di Ingrid, per una volta ‘regista’ di un film breve e commosso sul Paese, visto tra esotismo, ‘dolcevita’ e intimità. La voce narrante, tra interviste e archivi, è della stessa attrice, con l’eccezione della famosa lettera indirizzata a Rossellini, letta dalla figlia Isabella.

In Harry’s Bar, le voci di vari personaggi coinvolti nelle vicende veneziane conducono la narrazione, in contrappunto con le storie più legate al locale, di cui racconta Arrigo Cipriani. L’insieme di queste voci svela quali sono gli elementi che fanno di questo locale un posto unico al mondo.

In La prima luce Marra narra quanto può essere lacerante una separazione e come l’amore di un padre per suo figlio possa superare ogni confine. La storia inizia quando il rapporto tra Marco, giovane avvocato rampante e la sua compagna latino americana Martina è ormai alla fine. In mezzo c’è un figlio di 8 anni. Martina vuole tornare a vivere nel suo paese con il piccolo Mateo ma questa scelta escluderebbe Marco e lui non glielo consente, troppo profondo è il legame con suo figlio. Dopo un periodo lacerante, Martina decide di scappare insieme a Mateo e si reca nel suo paese facendo perdere ogni traccia. Superata l’angoscia Marco decide di andare a cercare il figlio.

Viva la sposa di Celestini mette in scena storie di vita, un po’ pasoliniane, del quartiere romano il Quadraro: Nicola passa il tempo bevendo e fingendo che sta smettendo di bere; Sabatino truffa le assicurazioni provocando incidenti, ma un giorno…; Anna è una prostituta e non lo sa chi è il padre di suo figlio; Sofia dice che scappa in Spagna con l’amica, ma poi resta a Cinecittà; l’Abruzzese fa il carrozziere, ma anche il parcheggiatore notturno; Sasà una notte finirà peggio di tutti nella stanza di in una questura di periferia. E in mezzo a tutte queste storie c’è quella dell’americana che gira l’Italia vestita da sposa. Un’Italia senza speranze, ma non disperata perché il contrario della speranza certe volte non è la disperazione, ma il fatalismo.    
Il film è interpretato dal regista e da Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Francesco De Miranda, Veronica Cruciani, Pietro Faiella, Corrado Invernizzi, Barbara Valmorin.
CinecittàNews è media partner.



Venezia 72

Venezia 72

The Fits vince lo Spirit Award

Il film di Anna Rose Helmer, realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema, vince lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente

Venezia 72

Biennale in Brasile

Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino

Venezia 72

Barbera confermato per il 2016

Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate

Venezia 72

Francesco Di Pace: “Opere prime italiane deludenti”

Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale


Ultimi aggiornamenti