“Early Winter”, l’amore con la data di scadenza

Il terzo film del regista australiano è stato presentato alle Giornate degli Autori


VENEZIA – “Il problema è che siamo in balìa di una ‘consumer mentality’: come con gli smartphone, che hanno un’obsolescenza programmata di 3-4 anni, anche nelle storie d’amore si tende a cambiare i pezzi, o proprio il partner, appena qualcosa non funziona, ma così si perde la parte più ricca di un rapporto. Non si vedono crescere i figli, non si condividono i progetti comuni a lungo termine…”. È su questa riflessione che poggia Early Winter, che il regista australiano Michael Rowe ha presentato alle Giornate degli Autori raccontando di David (Paul Doucet), un quarantenne che lavora in una casa di riposo, e di Maya (Suzanne Clément, acclamata per Mommy di Xavier Dolan), che invece passa il suo tempo ad accudire stancamente i due figli o a giocare con il suo smartphone.

“Questa parte della nostra cultura è molto legata al capitalismo – ha detto Rowe – Oggi i 50enni vogliono sembrare 30enni e i matrimoni diventano seriali: si svaluta ogni cosa che abbia a che fare con la maturità”. Il regista, che con il film d’esordio Leap Year ha vinto la Caméra d’Or a Cannes nel 2010, ha usato lunghe inquadrature fisse per raccontare l’usura di una coppia e l’isolamento portato dalla iperconnettività tecnologica, e ha messo a contrasto il vuoto emotivo della comunicazione continua di Maya con la pienezza di sentimenti che David vive nel suo silenzioso ambiente di lavoro, spesso toccato dalla morte.

Mi. Gre.
05 Settembre 2015

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