Sei volti di Milano con Elio, Bolle, Soldini, Veltroni, Capotondi e Diritti

Il capoluogo lombardo fu esplorato anche da Ermanno Olmi nel 1983


VENEZIA – Sei cortometraggi per sei declinazioni “d’autore” dello sguardo su Milano, la città su cui quest’anno sono puntati gli occhi del mondo grazie all’Expo, che era stata osservata cinematograficamente da Ermanno Olmi nel 1983. I sei racconti, firmati dal musicista Elio, dal ballerino Roberto Bolle, dai registi Silvio Soldini e Giorgio Diritti, da Cristiana Capotondi e dall’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, compongono il film collettivo Milano 2015, presentato alle Giornate degli Autori come evento speciale e nelle sale dal 12 al 15 ottobre (nell’ambito dei #CinemaDays), per poi arrivare in tv il 30 ottobre alle 21 su SkyCinema Cult. “Già nel 2010-2011 ci siamo accorti che Milano stava cambiando prepotentemente – ha detto l’autrice del soggetto Cristiana Mainardi – soprattutto per come venivano abitati e vissuti i suoi luoghi. Così abbiamo pensato di tornare a esplorarla col cinema affidando a più sensibilità diverse l’interpretazione della città”.

“Milano è una città che frequento e in cui ho vissuto brevemente”, dice il bolognese Giorgio Diritti, che ha firmato l’episodio Cielo, in cui osserva la città dal punto di vista di tre suore di clausura in un convento nel cuore di Milano. “Mi sembra che negli ultimi anni sia molto migliorata, ha un respiro diverso, è migliorata la qualità dell’aria e sono nati nuovi quartieri di grande richiamo. La ricordavo grigia, è diventata luminosa e aperta. È sempre stata attenta all’accoglienza e ora deve impegnarsi a non perdere la rotta”. Si intitola La capitale morale l’episodio diretto da Elio, voce di Elio e le Storie Tese, che invece per il suo esordio dietro una macchina da presa ha scelto il punto di vista di Wei, 22enne di origine cinese che vive a Milano da tanti anni. “Io a Milano ci sono nato e cresciuto – spiega il musicista, tra i giudici di X Factor – la amo molto e sono altrettanto arrabbiato per ciò che le fanno, ho a cuore le sue sorti. È storicamente abitata da persone che non ci sono nate e l’hanno resa grande, perciò ho scelto la storia di Wei. Il luogo comune vuole che il milanese sia uno che lavora sempre, in realtà sono i cinesi che lavorano sempre, mentre i milanesi non hanno voglia di fare nulla”. Dopo questa esperienza, Elio confessa che ha in mente da tanti anni di girare un film da regista, “ma sono già impegnato su moltissimi fronti, e ci vorrebbe qualcuno che mi sollecitasse, come è successo in questo caso. Se avessi la possibilità di fare un film – aggiunge – mi piacerebbe continuare il discorso fatto con questo corto, oppure fare una cosa completamente diversa, in stile Monty Python, ma temo che in Italia non avrebbe mercato”.

Romana che vive a Milano da 8 anni, l’attrice Cristiana Capotondi, unica donna del gruppo, ha firmato l’episodio Solferino 28, che entra nelle stanze del Corriere della Sera per raccontare la città attraverso il filtro del quotidiano meneghino. “Ci entrai per la prima volta a 19 anni da studentessa di Comunicazione, e ora ho scelto il Corriere perché è un’eccellenza e un simbolo, un’istituzione che amo. Io ho una grande passione per Milano, mi obbliga a essere migliore, a correre, è una città internazionale”. Silvio Soldini, che nel capoluogo lombardo ci è nato, ha diretto Tre Milano, storia della città attraverso tre persone che la abitano: il tranviere Armando, l’artista Marco e una ragazza di origine eritrea, Kibra. “La prima immagine che mi è venuta in mente era quella di un tram, e da lì sono partito per cogliere l’anima della mia città”, ha detto il regista.

Il ballerino Roberto Bolle ha mostrato con La fabbrica dei sogni il dietro le quinte del Teatro della Scala, svelandone gli spazi segreti: “E’ stata un’esperienza inaspettata – ha spiegato l’étoile – anche per mostrare il mio punto di vista sulle dinamiche del teatro con una visione e una sensibilità che è stato bello poter portare sullo schermo”. Last but not least, Walter Veltroni ha puntato l’obiettivo sul velodromo Vigorelli con il corto Magica e veloce, per scoprire grazie a quel luogo così carico di simboli che la città “è in un periodo straordinario di cambiamento, anche lo spirito di Milano ora è più solare, aperto, inclusivo. Il Vigorelli mi permetteva di coglierne la doppia identità, quella di una città dalla lunga tradizione, ma proiettata verso il futuro, con i grattacieli delle archistar”. Milano 2015 è stato prodotto dalla Lumière & Co. di Lionello Cerri in collaborazione con Sky Cinema e Rai Cinema.

11 Settembre 2015

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