The Neon Demon: l’horror per teenager divide la critica

Ha deluso parzialmente le aspettative dei critici The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, presentato sulla Croisette dallo stesso regista e dalla protagonista Elle Fanning


CANNES – Ha deluso parzialmente le aspettative dei critici The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, presentato sulla Croisette dallo stesso regista e dalla protagonista Elle Fanning. E’ un film per palati forti, con derive splatter ancora più accentuate che in passato ma anche con un concetto inquietante e intrigante alla base: ‘che mondo orribile sarebbe quello in cui tutto si basa sulla bellezza?’. Faranno parlare scene di cannibalismo e necrofilia, Refn si libera dal fardello dell’autorialità che gli è stato attribuito dopo il successo di Drive e torna a fare ‘genere’ – ha definito il film, storia di una innocente ragazza di provincia che si fa strada nell’orrendo mondo dell’alta moda, ‘una fiaba dark, o horror per teenager’ – con gusto suo e dei pochi che apprezzeranno.

“Per me l’immagine è sempre stata importante – dice il regista – era il mio unico riferimento prima di imparare l’inglese, cosa che ho fatto abbastanza tardi. Ma c’è sicuramente qualcosa di perverso nel sessualizzare tutto, e ho cercato di analizzare questo percorso. In Drive parlavo di mascolinità. Only god forgives rappresentava l’abbandono della mascolinità e il ritorno nel ventre materno. Qui invece do sfogo alla mia personale ossessione: quella di essere una ragazza di sedici anni. Tutto è partito da Elle. Le ho parlato e mi sono reso conto che lei è ciò che sarei stato io se fossi stato femmina e avessi avuto la mia età. Ho detto ‘oh mio dio. Sono io!”, e le ho chiesto di fare il film insieme”.

“ll personaggio mi somiglia – aggiunge l’attrice – le capita quello che capita a me. Venire dalla provincia e trovarsi immediatamente proiettata tra le luci della città, le feste, la stessa presenza a Cannes. Solitamente vengo associata a ruoli spensierati, questo è il mio film più dark. Jesse è come Dorothy che piomba all’improvviso nel regno di Oz, viene circondata di oggetti pericolosi e scintillanti. Fondamentalmente il ‘neon demon’ è Los Angeles”.

“Sesso e violenza – continua Refn – istinti primari. E’ terrificante pensare a un mondo dove la bellezza è l’unica cosa che conta, un’ossessione che cresce e che ha a che fare solo con il modo in cui sei nato. Ma è anche affascinante, emozionante. E’ quello che in fondo scrivete tutti i giorni o dichiarate alla tv. E la definizione di bellezza mano mano si va stringendo. Ho due figlie e trovo tutto questo spaventoso. La necrofilia rappresenta l’ultimo stadio di questo mondo. Non andrà migliorando, proseguirà fino alle estreme conseguenze. Ci siamo arrivati costruendo il personaggio di Jena Malone, che ha avuto varie fasi nel corso della scrittura, sdoppiandosi e triplicandosi varie volte. La scena in questione poteva essere complessa, ma l’abbiamo costruita pian piano superando gli imbarazzi, infine abbiamo focalizzato la questione. In questo film gli uomini sono sottomessi alle donne, sono loro ad avere il controllo, sono predatori. Ma non abbiamo fatto il film per fare un punto o esprimere idee in via politica. Io credo che un film debba dividere. E’ tutto basato sulle reazioni, sulla discussione. Se non stiamo qui a discutere dei film, che ci stiamo a fare?”

Andrea Guglielmino
20 Maggio 2016

Cannes 2016

Cannes 2016

Da Cannes due documentari e tre film di finzione per I Wonder Pictures

Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days

Cannes 2016

Michel Hazanavicius gira ‘Redoutable’

Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film

Cannes 2016

Golino: “Unanimità? Quasi, ma è stato faticoso”

Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi

Cannes 2016

Ken Loach: un altro mondo è possibile

E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi


Ultimi aggiornamenti