Richard Linklater, quei diciottenni come me

Nostalgico e in buona sostanza autobiografico Tutti vogliono qualcosa aprirà la 62ma edizione del Festival di Taormina domenica 12 giugno, per poi arrivare nelle sale con l'imprimatur del SNCCI


Richard Linklater sembra voler usare il cinema per fissare e lasciar scorrere il tempo, sua grande ossessione: il tempo di una coppia ripresa in diversi momenti della storia come nella Before Trilogy, o il tempo della crescita e della maturazione come in quello che molti considerano il suo capolavoro, anche per l’originalità del progetto, quel Boyhood filmato attraverso le vere età dei protagonisti in un arco di dodici anni, cogliendo l’adolescenza di un ragazzo texano e le vicende della sua famiglia, un film con cui ha ottenuto ben sei nomination agli Oscar.

Il discorso prosegue nel nostalgico e in buona sostanza autobiografico Tutti vogliono qualcosa (Everybody Wants Some) che aprirà la 62ma edizione del Festival di Taormina domenica 12 giugno, per poi arrivare nelle sale (con Notorious) con l’imprimatur del SNCCI che l’ha designato film della critica. Qui il 56enne Linklater ci racconta un momento nella vita di un giovane uomo, Jake, che potrebbe essere lui stesso. Siamo infatti nel 1981 e il ragazzo sta per iniziare la sua vita universitaria in un ateneo del Texas. E’ un bravo lanciatore (ruolo però considerato sfigato dagli altri) ed è stato arruolato nella squadra di baseball del college. Insomma, fa la conoscenza con quelli che saranno i suoi compagni di vita, di sbronze e di canne per i prossimi tre o quattro anni. Il clima è in parte quello classico dei film di college, con la costante ricerca del sesso, le droghe, il cameratismo e il nonnismo, gli scherzi da prete e le battute cattive, i ruoli che si definiscono in poco meno di un week end. Ma ovviamente Linklater, in quello che considera il sequel spirituale di Dazed and Confused, va molto più in profondità nel tracciare un ritratto generazionale e nel mettere insieme un romanzo di formazione. Accurato nel restituirci il clima sociale e politico dell’America che sta entrando nella nuova fase dell’edonismo reaganiano, pur se da un osservatorio limitato e circoscritto, Tutti vogliono qualcosa scava soprattutto nelle sensazioni della matricola Jake.

“Guardando indietro – racconta il regista americano – mi rendo conto che essere stato uno studente universitario in quegli anni è stato divertente perché la fine degli anni ’70 era un momento culturale interessante e quello che la gente oggi identifica con gli anni ’80, non è iniziato in effetti che nel 1982 o 83”. E la svolta del decennio è anche un momento musicale speciale che il film si diverte a restituire con una colonna sonora in cui spiccano i Van Halen – è il loro brano Everybody Wants Some a dare il titolo al film – e dei Cheap Trick e dove non mancano i cenni agli albori del punk. “Ho una connessione personale con ogni canzone del film – dice Linklater – volevo condividere la sensazione che si provava ad ascoltare quelle canzoni alla radio, ballarle in discoteca o in un bar di musica country, sentirle uscire dallo stereo di casa o dalla macchina. Everybody Wants Some in particolare è un brano che cattura perfettamente il modo di scherzare e l’indecenza dei 18 anni. Quando sei giovane e appassionato vuoi avere tutto. Lo ritieni un diritto di nascita”. Ed è sempre Linklater a raccontare: “La disco, che sarebbe morta di lì a un anno, era ancora la più ballata, la country stava diventando improvvisamente di moda grazie al film Urban Cowboy, la metal era amatissima, il punk e la new wave erano nuove ed eccitanti alternative e cominciavano a spuntare i primi esempi di quello che sarebbe diventato l’hip hop. D’altra parte i ragazzi frequentavano anche posti in cui c’era musica che non gli piaceva, l’importante era che ci fossero le ragazze”. E naturalmente è proprio l’incontro con una ragazza, l’intellettuale Beverly che ama il teatro e la letteratura e all’inizio lo snobba, a spingere Jake verso la cosiddetta amata/odiata maturità che separa il giovane uomo dal gruppo maschile. Bello il cast di giovanissimi con Blake Jenner, Tyler Hoechlin, Wyatt Russell e Zoey Deutch nel ruolo di Beverly. 

Cristiana Paternò
03 Giugno 2016

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