Pardo d’oro a Godless

L'opera prima della bulgara Ralitza Petrova vince anche il premio per la miglior interpretazione femminile


È stata la regista bulgara Ralitza Petrova ad aggiudicarsi, con la sua opera prima Godless, il Pardo d’oro alla sessantanovesima edizione del festival di Locarno. Il film, che racconta di una società ormai morente e completamente priva di valori, ha vinto anche il premio per la miglior interpretazione femminile, grazie all’attrice Irena Ivanova, mentre Il riconoscimento per la migliore interpretazione maschile è andato ad Andrzej Seweryn per The Las Family di Jan P. Matuszyński. Il Pardo per la regìa lo ha guadagnato invece Joao Pedro Rodrigues con O ornitòlogo, una pellicola attesissima a Locarno, che conferma la vocazione onirica del regista portoghese. Sempre nell’ambito del concorso internazionale, la giuria ha dato il suo premio speciale a  Scarred Hearts, del rumeno Radu Jude, e una menzione speciale al film italiano Mister Universo, di Tizza Covi e Rainer Frimmel.

Per quanto riguarda il concorso “cineasti del presente” si sono distinti:  Eduardo Williams con El Auge del Humano, che ha vinto il Pardo d’oro, il video artista Yuri Ancarani, con The Challenge, premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente, e il giapponese Mariko Tetsuya con Destruction Babies, al quale è andato il premio di miglior regista esordiente. Tra i “pardi di domani” un premio è andato anche all’italiano Carlo Sironi per Valparaiso 

A conclusione del festival il Direttore artistico Carlo Chatrian ha dichiarato: “Questa sessantanovesima edizione conteneva alcune scommesse: da una programmazione della piazza più libera di accogliere proposte non scontate, alle competizioni, che hanno privilegiato registi giovani. La risposta positiva di pubblico e stampa è per noi un incoraggiamento a proseguire il percorso intrapreso. Vogliamo che Locarno sia, come è stato in questi entusiasmanti undici giorni, un luogo in cui proiettare film che mettono al centro l’uomo in tutte le sue sfaccettature, film che fanno discutere ed emozionare; e allo stesso tempo, il luogo di incontro tra grandi artisti, capaci di consegnare messaggi dal forte valore morale, e un pubblico attento e caloroso. Un pubblico capace di accogliere con lo stesso affetto il grande Harvey Keitel e un suo collega bhutanese, meno noto, ma in grado di far vibrare le 8000 sedie al ritmo della sua voce”.

 Di seguito tutti i premi:

Concorso internazionale:

Pardo d’oro: 
Godless di Ralitza Petrova, Bulgaria/Danimarca/Francia
Premio speciale della giuria: Inimi Cicatrizate (Scarred Hearts) di Radu Jude, Romania/Germania
Pardo per la miglior regia: Joao Pedro Rodrigues per O ornitologoPortogallo/Francia/Brasile
Pardo per la miglior interpretazione femminile: Irena Ivanova per Godless di Ralitza Petrova, Bulgaria/Danimarca/Francia.
Pardo per la miglior interpretazione maschile: Andrzej Seweryn per Ostanti Rodzina (The Las Familydi Jan P. Matuszyński, Polonia
Menzione speciale: Mister Universo di Tizza Covi, Rainer Frimmel Austria/Italia

Concorso Cineasti del presente:

Pardo d’oro Cineasti del presente – Premio Nescens:  El auge del humano di Eduardo Williams, Argentina/Brasile/Portogallo
Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente: The Challenge di Yuri Ancarani, Italia/Francia/Svizzera
Premio per il miglior regista emergente: Mariko Tetsuya per Destruction Babies,
Giappone Menzione Speciale Viejo Calavera di Kiro Russo, Bolivia/Qatar

 

First Feature:
Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima): El futuro perfecto, di Nele Wohlatz, Argentina
Swatch Art Peace Hotel Award: Maud Alpi per Gorge coeur ventre, Francia
Menzione speciale: El auge del umano, di Eduardo Williams, Argentina/Brasile/Portogallo 

Pardi di domani 

Concorso internazionale:
Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale – Premio SRG SSR: 
L’immense retour (Romance) di Manon Coubia, Belgio/Francia
Pardino d’argento SRG SSR per il Concorso internazionale: Cilaosdi Camilo Restrepo, Francia

Nomination di Locarno agli European Film Awards – Premio Pianifica: L’immense retour (Romance), di Manon Coubia, Belgio/Francia
Premio Film und Video Untertitelung: Valparaiso di Carlo Sironi, Italia
Menzione speciale: Non castusdi Andrea Castillo, Cile
Concorso nazionale:

Pardino d’oro per il miglior cortometraggio svizzero – Premio Swiss Life: Die Brucke Uber Den Fluss, di Jadwiga Kowalska, Svizzera
Pardino d’argento Swiss Life per il Concorso nazionale: Genesis, di Lucien Monot, Svizzera

Best Swiss Newcomer Award: La Sevedi Manon Goupil, Svizzera 

Prix du Public UBS: I, Daniel Blake di Ken Loach, Gran Bretagna/Francia/Belgio
 Variety Piazza Grande Award: Moka di Frédéric Mermoud, Francia/Svizzera 

C.T.
13 Agosto 2016

Locarno 2016

Locarno 2016

Ken Loach, la lotta continua

Il festival di Locarno chiude la sua edizione numero 69 incontrando uno degli ospiti più attesi. Il regista che da sempre è attento alle tematiche sociali ha presentato al pubblico festivaliero la sua ultima fatica, vincitrice della Palma d’oro a Cannes, I, Daniel Blake. Accompagnato dall’attore protagonista Dave Johns, ha raccontato quanto sia ancora importante credere in un cinema che aiuti la gente ad avere fiducia nel futuro e a lottare per un una società più giusta: “O si lotta o si va alla canna del gas. Per lottare però ci vuole speranza e spesso questa è narcotizzata, ridotta ai minimi termini dal potere, che manipola l’informazione per controllarci, farci credere che nulla cambierà. Ci vuole coscienza di classe e non solo individuale. E in questo i film possono molto. ‘Agitare, educare, organizzare’, dicevano tanti anni fa nei sindacati. Ecco, credo che le prime due cose si possano fare attraverso il grande schermo. La terza azione però appartiene all’individuo, alle sue scelte”.

Locarno 2016

“La natura delle cose” ai confini dell’umano

La malattia come missione per esplorare i limiti dell’umano: è questo concetto a guidare il viaggio cinematografico nel 'fine vita' compiuto da Laura Viezzoli con La natura delle cose, opera prima selezionata fuori concorso al festival di Locarno 2016. Attraverso l’esperienza di Angelo Santagostino, immobilizzato dalla Sla e in comunicazione con il resto del mondo solo grazie al suo pc, il documentario affronta le delicate questioni dell’eutanasia e del rifiuto dell'accanimento terapeutico. Il racconto dell’inesorabile progredire della malattia, che allontana poco a poco Angelo dalla vita e dalla sua capacità di relazionarsi con gli altri è affidata alle impressioni e ai ricordi dello stesso protagonista (a dargli la voce è l’attore Roberto Citran), ma anche ad un ricco repertorio di immagini relative alla vita degli astronauti e alle loro imprese spaziali. In questo continuo confronto Angelo Santagostino non è il malato di cui avere pietà, ma un esploratore alla scoperta dell’estremo, del “vivibile” e dell’“invivibile” umano, che come un astronauta sospeso nello spazio galleggia in un corpo non più suo lontano dalla vita terrena.

Locarno 2016

“Mister Universo” e “The Challenge”: due viaggi tra passato e presente

Batte bandiera austriaca, anche se parla italiano, Mister Universo, l’ultimo film della coppia Tizza Covi - Rainer Frimmel, in concorso al festival di Locarno. Attraverso il viaggio di due artisti circensi, la pellicola, volutamente in bilico tra realtà e finzione, ricostruisce il passato di un mondo destinato a finire, quello del circo appunto, nel quale i due giovani non si riconoscono più. In competizione nella sezione cineasti del presente è invece The Challenge, documentario in cui l ’artista visivo Yuri Ancarani scopre il Qatar raccontando una delle tradizioni più radicate nel paese: la caccia del falcone.

Locarno 2016

Stefania Sandrelli: Quando mi batteva forte il cuore per De Niro

Stefania Sandrelli, ospite a Locarno per ricevere il Leopard Club Award, ripercorre i suoi cinquantacinque anni di carriera raccontando i suoi esordi al cinema, i suoi maestri, i film e i tanti successi. Nei suoi ricordi però anche i momenti difficili: quando ha dovuto dire no a Coppola e Fellini e rinunciare a un film con Robert De Niro: “Ci siamo incontrati qualche anno dopo per Novecento, e quando lo vidi il mio cuore batteva forte forte. Lo confesso, e lo faccio per la prima volta: ho preso una bella cotta per De Niro. Ma chi non l'avrebbe presa? Era così bello, così bravo..."


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