Gianni Amelio, premio alla carriera al Bellaria Film Festival

In programma dal 1° al 4 maggio, la 32/a edizione del festival indipendente focalizzato sul cinema documentario propone 11 titoli in Concorso Italia Doc


ROMA – Dopo trentadue anni di storia legata al cinema indipendente, dal 2006 (con Fabrizio Grosoli) virata decisamente sul documentario, il Bellaria Film Festival torna dal 1° al 4 maggio e si rinnova, pur mantenendo una sostanziale continuità editoriale. Stesse location – a partire dal Cinema Astra, a cui si aggiungono il Palazzo del Turismo e l’hotel Ermitage -, ma nuovi direttori e nuove date. Alla guida del Bff ci sono infatti Simone Bruscia e Roberto Naccari, operatori culturali legati al territorio (rispettivamente direttore di Riccione Teatro e Presidente di Santarcangelo dei Teatri) che hanno anticipato di un mese la manifestazione, di cui CinecittàNews è media partner.

Quest’anno ad essere omaggiato conil Premio Speciale Casa Rossa alla Carriera sarà Gianni Amelio, di cui si proietterà Felice chi è diverso nella serata di premiazione del 3 maggio, che avrà come madrina Giorgia Wurth, autrice del libro L’accarezzatrice, che diventerà un film di Roberta Torre. Undici i documentari nel Concorso Italia Doc, “senza distinzioni di lunghezza, visto che ce ne sono anche di molto corti – spiega Naccari – scelti tra i più rappresentativi di quest’ultimo anno cinematografico che ha visto il cinema del reale trionfare alla Mostra di Venezia e al Festival di Roma. Rappresenteremo tutte le sfaccettature del documentario, dal mockumentary al film etnografico, dalle opere d’inchiesta ai film che flirtano con la fiction, per offrire un quadro articolato della produzione italiana”. Tema ricorrente nelle opere selezionate è lo sguardo rivolto al passato, il desiderio di rivedere e raccontare le storie di ieri, con film come I fantasmi di San Berillo e Animal Park sulla guerra in Congo nel 1991, come Centoquaranta. La strage dimenticata sulla tragedia del Moby Prince e L’uomo sulla luna, sulle guerre tra famiglie e vendette sanguinarie raccontate dalle donne della Barbagia. E poi ancora la rievocazione del sogno sovietico in Il treno va a Mosca e le antiche tradizioni in Il segreto, sguardi partenopei in Posidonia. I fondali della metropoli e le pratiche dell’infibulazione in Godka Cirka. Un buco nel cielo, il lavoro dei minatori in Dal profondo e la formazion in Bring the Sun Home. Infine il mockumentary Sale, che parla di ambiente e interventi sul territorio. A giudicare gli 11 film saranno Mario Balsamo (Presidente di giuria), Martha Capello, Agostino Ferrente, Pinangelo Marino e Giovanni Piperno.

Il vincitore del Marc’Aurelio d’Oro Alberto Fasulo sarà protagonista di uno degli incontri in programma a Bellaria e di una personale completa; con lui, a parlare con il pubblico del loro lavoro, ci saranno Leonardo Di Costanzo – di cui saranno proiettati L’intervallo e Cadenza d’inganno – ed Ermanno Cavazzoni, già sceneggiatore de La voce della Luna di Federico Fellini, protagonista di un evento il 1° maggio in un’ex arena cinematografica diventata parcheggio e ora restituita dal Bff alla sua destinazione originaria. Sezione tutta nuova è Casa Rossa Art Doc, che proporrà 10 tra i film che raccontano meglio il mondo dell’arte rappresentato, tra l’altro, al festival da Valentina Vannicola, che firma anche l’immagine del manifesto ed è autrice di una mostra fotografica realizzata dopo una residenza di un mese a Bellaria. Altra novità è la rassegna internazionale sul tema dello sport con il film di Erskine su Pantani, quello su Senna di Kapadia nel ventennale della sua morte, Deep Water sulla vela e Salute, film australiano sul terzo atleta sul podio delle Olimpiadi a Messico 68, quando i due atleti neri alzarono il pugno chiuso.

Dismessa la sezione competitiva dei radio documentari, quest’anno ci sarà un’inedita installazione-evento, Camera con vista. Panorama radio doc, a cura di Lorenzo Pavolini e Graziano Graziani, in collaborazione con Radio3 Rai. Venti stanze di un albergo con vista sul mare, l’Hotel Ermitage, saranno adibite all’ascolto della migliore produzione di audio e radio documentari italiani. “Un festival, quello di Bellaria che – come dice il direttore Bruscia – ha fieramente il fascino della provincia e che unisce in un unico filo rosso culturale le nostre provenienze dagli eventi di Riccione e Santarcangelo a Bellaria”.

Michela Greco
18 Aprile 2014

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