Mel Gibson: odio le guerre, ma amo i guerrieri

E un guerriero, un po’ particolare, è per Mel Gibson il protagonista del suo Hacksaw Ridge, presentato Fuori Concorso. Storia vera di Desmond Doss obiettore di coscienza premiato dal presidente Truman


“Non credo ci siano guerre giuste, odio le guerre, ma bisogna amare i guerrieri. Non dobbiamo dimenticare i veterani di guerra, alcuni di loro tendono a farsi del male, numerosi sono i suicidi. Hanno bisogno del nostro amore e comprensione quando tornano dai conflitti”. E un guerriero, un po’ particolare, è per Mel Gibson il protagonista del suo quinto film da regista, Hacksaw Ridge, presentato al Lido Fuori Concorso.
E’ la storia vera di Desmond Doss, uomo religioso, umile, sincero e romantico che giovane s’arruola nell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, per dare il suo contributo alla patria. Nel contempo l’avventista Desmond rifiuta l’uso delle armi per obiezione di coscienza, chiedendo di partecipare come soccorritore militare nei teatri di guerra. I commilitoni, i comandi militari lo emarginano, deridono e maltrattano, ma Desmond non recede dal suo fermo convincimento di servire la patria come soccorritore medico non combattente.
Le gerarchie militari tentano in tutti i modi possibili di cacciarlo dall’esercito, fino a chiederne un processo davanti alla Corte marziale. Ma Desmond alla fine ottiene giustizia e partecipa, disarmato, con il suo battaglione a quell’impresa disperata che è la conquista, sull’isola di Okinawa, della scogliera di Maeda, nota anche come Hacksaw Ridge, dove in cima resistono i soldati giapponesi, pronti al martirio finale.
Quando le truppe americane sono costrette ad arretrare, dopo uno degli attacchi, Desmond resta indietro portando in salvo circa 75 uomini gravemente feriti. Un’impresa coraggiosa e generosa che verrà premiata con la Medaglia d’onore dal presidente Harry Truman.

Desmond Doss per lungo tempo non ha mai voluto vendere i diritti della sua storia, solo verso la fine della sua esistenza, è morto a 87 anni nel 2006, si è convinto che valeva la pena farla conoscere perché ne rimanesse memoria. Così era stato autorizzato un documentario su di lui, mai realizzato, ma il regista e il produttore di quel documentario hanno poi incontrato sulla loro strada Gibson.
“Desmond era singolare. Ce ne sono pochi, se non nessuno, che potrebbero o vorrebbero replicare le sue azioni – dice il regista – in un panorama cinematografico invaso da immaginari ‘supereroi’ ho pensato che fosse il momento di celebrarne uno vero”.
Hacksaw Ridge è un film epico, nel segno di Gibson, per quasi un terzo dedicato al terribile e feroce campo di battaglia di Okinawa. Il piatto forte del film è la ricostruzione di questo scenario, con sequenze realistiche e mozzafiato di combattimenti sanguinosi, con continui rovesciamenti di fronte.
“Lo scenario rappresentato dà bene l’idea della confusione e del caos presenti, ma per essere convincenti è necessaria la chiarezza su cosa il pubblico deve vedere. Occorre la stessa strategia utilizzata nel caso di un veneto sportivo”, sostiene Gibson.

Per il protagonista Andrew Garfield – al suo fianco Andrew Garfield, Teresa Palmer, Hugo Weaving, Rachel Griffiths, Luke Bracey, Vince Vaughn e Sam Worthington – in un periodo dominato dal terrorismo e dalle ideologie di guerra, Desmond rappresenta un uomo che punta all’amore verso gli altri. “Tutti avremmo da imparare molto da lui. Non è stato facile interpretare questo personaggio con la sua coerenza e quella decisione basata su una sorta di allergia alle armi”
Desmond è dunque un uomo normale che va nel mezzo dell’inferno armato di fede e convinzioni religiose e fa qualcosa di straordinario che rende questa storia vera leggendaria. “Sono questi gli eroi che dovremmo raccontare”, aggiunge Gibson.
E a chi in chiusura gli chiede quale è il suo rapporto con Hollywood? Il cineasta è lapidario: “Sopravvivenza, come tanti dicono”.  

Stefano Stefanutto Rosa
04 Settembre 2016

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