2night, tutto in una notte

In arrivo con Bolero Film il 25 maggio, l’opera seconda del giovane regista romano Ivan Silvestrini, una produzione low budget, 140mila euro, realizzata in 14 notti


L’ unico film italiano in concorso ad Alice/Panorama, 2night è l’opera seconda del giovane regista romano Ivan Silvestrini, una produzione low budget, 140mila euro, realizzata in 14 giorni, o meglio notti, che uscirà in sala con Bolero il 25 maggio. Il film è ambientato per le strade di una Roma notturna e deserta percorsa in macchina dai due protagonisti, senza nome, due giovani trentenni conosciutisi per caso in una discoteca. E’ lei frenetica e indipendente, Matilde Gioli, con modi decisi e diretti ad avere agganciato lui, Matteo Martari, un po’ introverso e malinconico, riflessivo e abituato a rispettare le regole.

Sono due persone diverse, quasi opposte per indole, ma unite dallo stesso bisogno: trascorrere la serata in compagnia, magari fare l’amore e lasciarsi la mattina senza tanti perché o problemi. Comincia così il loro viaggio in macchina verso casa di lei, dalla parte opposta di Roma e con la difficoltà di parcheggiare l’auto.
E intanto entrambi cominciano a svelarsi, i cuori ad aprirsi, i contorni di lui e lei si fanno più precisi e le solitudini emergono forti. Tutto sembrava iniziato quasi per gioco e ora per tutti e due la cosa si fa più seria, o almeno così sembra.

2night s’ispira all’omonimo film israeliano diretto da Roi Werner e ambientato a Tel Aviv, Controra Film ha comprato i diritti del remake per l’Italia. “Mi è stata proposta una sceneggiatura che subito mi ha interessato per i temi affrontati, temi universali che riguardano i giovani occidentali, vissuti nel film originale in una città più aperta di Roma”, spiega Silvestrini. Ecco perché lui e lei non hanno un nome, l’unica cosa certa è che non sono romani, forse sono un po’ stranieri nella Capitale. Per il regista si è trattato di affrontare una sfida temporale: quella di comprimere in una notte le tante tappe che attraversa una relazione di coppia che conosce una prima fase di attrazione più istintiva e poi si evolve e cambia per provare a resistere nel tempo.

“Lei è una donna che non ha paura del desiderio e vive la sessualità liberamente, e un uomo che di fronte a quella che è quasi un’incarnazione delle sue fantasie, si trova privato del suo ruolo e non sa dove mettere le mani – dice ancora il regista – Ci sono due persone e c’è la mia città, Roma, che diventa rappresentazione materica del loro tortuoso ma inarrestabile avvicinamento”.
Come Silvestrini ha scelto gli attori? “Matilde l’ho vista e apprezzata ne Il capitale umano di Paolo Virzì”. Ha anche interpretato il nuovo film di Alessandro D’Alatri The Start Up, oltre ad aver affiancato in alcune puntate della nuova edizione del ‘Rischiatutto’ il conduttore televisivo Fabio Fazio.
“Matteo è una mia creatura,l’ho conosciuto nel suo primo lavoro di finzione sul web. Aveva un suo tormento che gli dava fascino insieme a una voce particolare. L’ho voluto in un contesto in cui potesse dare di più”.

La difficoltà più grande incontrata durante le riprese? “Scrivere e inventare tutte le possibili scene in un’automobile, per fortuna spaziosa, e poi però dover posizionare la camera. E’ stata una sfida tecnica impegnativa, tanto più che la camera-car si è rotta il primo giorno di lavorazione e così Matteo ha dovuto sempre recitare e nel contempo guidare. Meglio forse così, tutto è sembrato più naturale e autentico”.

Stefano Stefanutto Rosa
16 Ottobre 2016

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