MedFilm, premio alla carriera a Gianni Amelio

L’autore verrà omaggiato nell'ambito della XXII edizione del festival con la proiezione de Il primo uomo, la cerimonia di premiazione è prevista per il 4 novembre


Dal 4 al 12 novembre torna a Roma il MedFilm Festival, dedicato al cinema del Mediterraneo e del Medio Oriente. 90 film, di cui 60 anteprime italiane, europee ed internazionali per il festival diretto da Ginella Vocca, che si terrà al Cinema Savoy, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, e nelle Biblioteche e i Centri culturali delle periferie.  

Sarà il celebre regista egiziano Yousry Nasrallah ad inaugurare, in concorso, la XXII edizione del MedFilm Festival con l’anteprima italiana del film Brooks, Meadows and Lovely Faces. L’autore egiziano, protagonista attivo della primavera araba, tornerà a Roma per incontrare pubblico e critica, insieme alla sua ultima opera, uno scatenato melodramma che dietro la patina scintillante, racconta le difficoltà del quotidiano in un paese complesso come l’Egitto. Il Premio alla Carriera 2016 andrà a Gianni Amelio, regista che ha saputo essere testimone delle passioni e delle storie delle donne e degli uomini, interrogando instancabilmente le forme del cinema. L’autore verrà omaggiato con la proiezione del suo film Il primo uomo. Il conferimento del Premio avverrà il 4 novembre, presso il Cinema Savoy, in occasione della cerimonia di apertura.
  
Si conferma per il quinto anno la collaborazione tra il MedFilm Festival e l’ufficio di Rappresentanza in Italia del Parlamento europeo con i Lux Film Days a Roma, che quest’anno vedranno la partecipazione di due dei tre film finalisti del Premio Lux 2016: Appena apro gli occhi di Leyla Bouzid e Toni Erdmann di Maren Ade, insieme l’italiano La pazza gioia di Paolo Virzì, tra i dieci film del concorso.

Due Vetrine speciali sono dedicate a Iran e Tunisia. Ad Abbas Kiarostami il MedFilm dedica un omaggio con la proiezione del suo ultimo cortometraggio, Take Me Home. Tra gli altri titoli che compongono questa vetrina troviamo: Scissor di Karim Lakzade’h, Life and a Day di Saeed Roostaee, A House on 41st Street di Hamid-Reza Ghorbani, Daughter di Reza Mirkarimi e Death of the Fish di Rouhollah Hejazi.  

Paese simbolo della primavera araba – unico tra quelli nordafricani ad aver assistito, dopo la caduta del regime, alla nascita di una forma di democrazia stabile, per quanto di delicato equilibrio – la Tunisia porta The Last of Us di Ala Eddine Slim, racconto dell’odissea di un ragazzo africano attraverso la Tunisia e il Mediterraneo, fino alla totale astrazione dalla realtà, Thala My Love di Mehdi Hmili, vera e propria lettera d’amore alla rivoluzione, e poi ancora il doc Omi Mouna’s Secret, la commedia Ghasra, la love story Et Roméo épousa Juliette e l’apologo La Laine sur le dos.    

Il Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche, curato da Giulio Casadei, comprende nove film: il già citato Brooks, Meadows and Lovely Faces di Yousry Nasrallah, l’iraniano Inversion di Behnam Behzadi, il tunisino Hedi di Mohamed Ben Attia e l’italiano L’Accabadora di Enrico Pau, il franco-tunisino Chouf di Karim Dridi, il giordano Blessed Benefit di Mahmoud Al Massad, l’algerino Kindil di Damien Ounouri, il francese Jours de France di Jérôme Reybaud, ancora un algerino The Trial Garden di Dania Reymond.

Il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, curato da Gianfranco Pannone, mostra dieci film uniti dal tema della memoria. Tra i titoli più importanti spiccano Between Fences di Avi Mograbi, dove l’autore israeliano si interroga, attraverso il teatro, sulla gestione dei flussi migratori nel proprio paese; il palestinese A Magical Substance Flows Into Me di Jumana Manna, che grazie alla magnifica musica di tradizione araba ci trascina dentro un passato denso e ancora vivo. L’algerino Atlal di Djamel Kerkar ci conduce in un villaggio ridotto a rovine, teatro della guerra civile, mentre il più lieve Zaineb Hates the Snow, della ritrovata Kaouther Ben Hania, racconta di una vivace bambina borghese, costretta a trasferirsi con la famiglia dalla sua Tunisi al freddo e poco amato Canada. A rappresentare l’Italia, il nuovo film di Mario Brenta e Karine de Villers, Delta Park, ambientato in un albergo, in cui il tempo che trascorre lento è la cifra della perdita del senso di se degli ospiti, giovani rifugiati in attesa di una destinazione.  

Della selezione ufficiale del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis e Premio Cervantes, curato da Alessandro Zoppo, fanno parte 20 corti. Ampio lo spazio dedicato al cinema italiano con la vetrina Le Perle, focus sul nostro cinema indipendente e i suoi giovani autori. Apre la sezione il cinema apolide e fisico di Amir Naderi, al culmine della sua astrazione con Monte. Completano la selezione anche tre saggi documentari del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, realizzati dalla sede siciliana e abruzzese, e due corti provenienti dal Master di Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

MedFilm incontra il Festival International du Cinéma Méditerranéen de Tétouan con l’anteprima italiana di Petits Bonheurs, nuovo film del regista marocchino Mohamed Chrif Tribak, vincitore del Premio del Pubblico a Tétouan. In chiusura invece verrà presentato il corto Borders di Damjan Kozole, un unico piano sequenza di dieci minuti sul tema dei profughi e del ritorno dei confini tra Slovenia e Croazia.    

Giuria tutta italiana per il Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche con la partecipazione dell’attrice Isabella Ragonese, del giornalista e scrittore Federico Pontiggia, la distributrice Claudia Bedogni, il critico cinematografico Angela Prudenzi e la scrittrice e giornalista Tiziana Lo Porto. Per il sesto anno la giuria ufficiale sarà affiancata dalla giuria PiuCulture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma, in particolare nel II Municipio. Per il Concorso Internazionale Documentari Open Eyes: il critico cinematografico Roberto Silvestri, la regista e sceneggiatrice Irene Dionisio, la giornalista e scrittrice Francesca Bellino, il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah e la giornalista e scrittrice Katia Ippaso.

Cristiana Paternò
28 Ottobre 2016

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