Dario Argento, tra The Sandman e Thomas de Quincey

A Trieste abbiamo incontrato il maestro italiano del brivido che ci ha parlato dei suoi tanti nuovi progetti. E ha rivelato: "Guadagnino mi ha invitato sul set del remake di Suspiria"


TRIESTE – C’è anche Dario Argento a Science+Fiction. Il maestro del brivido italiano è intervenuto a Trieste per presentare il restauro in 4K di Zombi (Dawn of the Dead) di George Romero nella versione personalmente curata per il mercato europeo, con le musiche dei Goblin. “Inizialmente – ricorda Argento – Romero era un po’ risentito per il mio intervento sul suo film, ma nel corso del tempo si è reso conto che forse la mia versione non era poi tanto male”.

“Ho lavorato – ha aggiunto il regista di Profondo rosso – tenendo anche conto dei tagli che la censura richiedeva, mentre in America Zombi uscì integralmente, con il rischio però di precludersi molte sale che richiedevano il visto censura. Le cose poi si sono sistemate, infatti la versione che ora circola in blu-ray negli Usa è la mia”.

Presentato in anteprima a settembre, alla Mostra di Venezia, alla presenza di un grande estimatore della pellicola come Nicholas Winding Refn, Zombi è unanimemente considerato un capolavoro, il più lucido attacco alla società consumistica americana mai realizzato. Firmato da George Romero nel 1978, il film torna oggi in tutto il suo splendore grazie a questa versione ad altissima definizione. “Il film è lo stesso, gli attori sono gli stessi, l’ambientazione è identica. Ma il film ora si vede molto meglio”, assicura Argento, che di quest’opera “cult” fu non solo produttore e distributore della versione europea, ma contribuì anche alla realizzazione in tutte le sue parti (sceneggiatura, colonna sonora, montaggio). “Mi ricordo l’anteprima italiana del film a Torino. Fu un successo incredibile. La sala era piena. Non posso dimenticare le grida del pubblico, sembrava di essere a un concerto rock… fu bellissimo!”.

Gli zombie sono tra i protagonisti – assieme ai replicanti – di questa edizione di Science+Fiction, perché – spiega il regista – “c’è una certa spietatezza di vita, una certa disumanità, che rende gli zombie molto più attuali di quanto si pensi. Le paure di oggi sono diverse, si teme il terrorismo o la violenza sulle strade. Ma le paure più profonde sono rimaste sempre le stesse. Sono quelle che vengono da dentro, dalle nostre profondità, dal nostro subconscio”. Nel corso dell’incontro con la stampa, Dario Argento ha parlato anche dei suoi progetti futuri, così come di altre ricorrenze che lo vedono in qualche modo coinvolto. A partire da The Sandman, giallo ispirato alla fiaba dell’omino del sonno che soffia della sabbia sugli occhi dei bambini per farli addormentare e da cui è già stato tratto un celebre graphic novel firmato da Neil Gaiman. “Sarà una rivisitazione in chiave horror – ha spiegato il maestro – e le riprese sono state fissate per febbraio-marzo 2017, anche se ancora non abbiamo stabilito in maniera definitiva le location”. Ma nel futuro di Dario Argento c’è anche l’opera lirica. “L’intenzione è quella di portare a teatro una rivisitazione de Il giro di vite di Benjamin Britten, tratto dall’omonimo racconto scritto da Henry James. Se tutto andrà come spero, dovremmo essere pronti a novembre dell’anno prossimo”. Tra i progetti in fieri c’è anche uno a lungo termine legato a una serie televisiva ispirata al romanzo “Suspiria De Profundis”, coprodotta da Cattleya e una casa americana. Si tratta di un affresco storico della Londra di metà Ottocento vista con gli occhi del protagonista, ovvero lo stesso autore del romanzo, Thomas de Quincey. “Per ora ho scritto due episodi e dovrei dirigerne un paio. Sono previste due stagioni, da dodici puntate ciascuno”. E ancora l’imminente riedizione di Quattro mosche di velluto grigio, capitolo conclusivo della cosiddetta trilogia degli animali in uscita il 22 novembre in home video. “Sono davvero contento di questo ritorno – ha dichiarato – Ha segnato un momento importante nella mia carriera, una svolta nel mio modo di fare cinema. Si tratta di un film molto personale, quasi autobiografico, quasi psicanalitico, suggerito dal subconscio, anche se me ne sono accorto solo dopo”. E infine Suspiria, “il mio film più conosciuto all’estero”, che tornerà in sala restaurato in 4K alla fine di gennaio.E a proposito di Suspiria, cosa ne pensa Argento del remake “all star” annunciato da Luca Guadagnino? “Non mi pare molto utile – ha affermato – credo sia essenzialmente un’operazione commerciale. Non so nulla di quel film, finora nessuno mi ha detto niente. Adesso Guadagnino mi ha cercato e mi ha chiesto se la prossima settimana posso andare sul set a vedere come lo sta girando. Sono un po’ curioso, ma penso che non dirò nulla, sarò un testimone muto”. 

Beatrice Fiorentino
05 Novembre 2016

Science + Fiction Festival 2016

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